(di Francesco De Filippo)
(ANSA) - TRIESTE, 03 LUG - La prima visita dell'ambasciatore
di Israele in Italia, Dror Eydar, alla Risiera di San Sabba,
unico campo lager nazista con forno crematorio in Italia, porta
un'ottica nuova nella Shoah. "I nazisti hanno potuto attuare la
Shoah perché non avevamo uno Stato che potesse difenderci. Essa
non finì nel 1945 ma ha avuto un epilogo riparatore: la
fondazione dello stato di Israele, fondato non a causa dell'
Olocausto ma nonostante l'Olocausto".
Ne consegue che la visita non è quella di "un privato e di un
ebreo" ma di "un rappresentante dell'entità che mancava, il
nostro terzo regno, la casa di Israele che non si distruggerà
mai". Messaggio che si accorda alle dichiarazioni del nuovo
premier israeliano, Yair Lapid, il quale proprio ieri ha
confermato che il Paese si difenderà da chiunque tenti di
cancellarlo: "Da Gaza a Teheran, dalle coste del Libano alla
Siria".
L'ambasciatore, accompagnato dalla vicesindaca di Trieste
Serena Tonel, si è fermato a lungo in Risiera: alla luce del
cellulare ha curiosato nelle minuscole celle dei prigionieri in
cerca di scritte, di testimonianze, ha posto numerose domande
davanti ai pochi oggetti ritrovati, si è rammaricato per i
tradimenti che ci furono all'interno della comunità ebraica,
come gli ha raccontato l'assessore alla Cultura della Comunità
di Trieste Livio Vasieri, e quando ha appreso che i nazisti in
fuga bruciarono tutto, anche un eventuale archivio. Oltre a
partigiani comunisti, a sloveni, croati, politici, "migliaia di
ebrei partirono da qui destinati ai campi di sterminio, ma non
si sa il numero esatto", ha spiegato Maurizio Lorbar, curatore
della Risiera. Infine, Dror Eydar davanti alla lapide oltre la
quale sono custodite le ceneri delle vittime, ha calzato la
kippah e ha recitato il "Canto dei giardini" che racchiude il
sogno millenario del ritorno a Sion, scritto più di 2500 anni
fa.
Poi si è soffermato sulle aperture di Lapid ai palestinesi:
"Hanno rifiutato sempre tutte le nostre proposte", nonostante le
sconfitte subite. Speriamo "di avere un'altra generazione che
invece di combattere invano contro di noi capisca che è meglio
fare la pace con noi. Dipende da loro e adesso non vedo nessuna
speranza. Ma siamo un popolo ottimista, abbiamo superato
l'Olocausto, siamo un popolo eterno. Il suggerimento ai
palestinesi e a chi li supporta, per il futuro dei loro figli e
discendenti, è che dialoghino con noi".
Ma, per Eydar come per Lapid, la minaccia è costituita da
Iran e Hezbollah:"Sono nemici della civiltà occidentale e
Israele è il primo avamposto di tutta la civiltà occidentale. La
polizza assicurativa dell'Iran sarà l'arma nucleare, missili che
possono essere lanciati a tremila chilometri di distanza".
(ANSA).
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ANSA/ Amb. Israele, Shoah possibile perché non avevamo uno Stato
Visita in Risiera. Ai palestinesi suggerisco, dialogate con noi