(ANSA) - BRUXELLES, 23 GEN - Se il Regno Unito invertisse il
corso della Brexit restando all'interno dell'Unione europea
riceverebbe fondi strutturali per circa 13 miliardi di euro fra
il 2021 e il 2027, il 22% in più dei 10,6 miliardi che riceve
nell'attuale settennato 2014-2020. Lo rivela uno studio
realizzato dalla Conferenza delle regioni periferiche e
marittime (Crpm), di cui è vicepresidente il governatore della
Toscana Enrico Rossi, che ha effettuato delle proiezioni basate
sul nuovo metodo di allocazione delle risorse proposto dalla
Commissione europea per il post 2020. L'aumento delle dotazioni
per la Gran Bretagna si spiega con fatto che molte sue regioni
sono oggi meno prospere della media Ue, spiega la Crpm, e quindi
dovrebbero ricevere più fondi che in passato. Il report mostra
anche che le disparità territoriali sono in aumento Oltremanica,
segnalando che "l'impressionante" differenza fra il Pil del
centro di Londra (614% della media Ue) e quello del Galles
occidentale (68%) è un "caso unico in Europa".
"La nostra analisi fornisce una prova chiara che la Brexit sarà
un disastro per lo sviluppo delle regioni britanniche", ha
dichiarato in una nota il segretario generale Eleni Marianou.
(ANSA).
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Brexit: studio, 13 mld fondi Ue a Gb se resta nell'Unione
Proiezione Crpm, sarebbe il 22% in più rispetto a quota attuale