(ANSA) - BRUXELLES, 20 SET - "Vedo molte liti nell'Ue. Ma
occorre mantenere i nervi saldi, i numeri dei flussi sono
calati. E' una situazione gestibile. Ma per organizzare la
solidarietà bisogna essere realistici, non possiamo dire che
saranno distribuiti in Ue tutti i migranti. Molti di quelli che
arrivano non necessitano" asilo, "e vanno rimpatriati. L'inviato
speciale dell'Unhcr per il Mediterraneo centrale Vincent
Cochetel, in un'intervista all'ANSA, invita Roma a "gestire
meglio gli arrivi, accelerando le procedure, così ci saranno
rimpatri più veloci e decisioni più rapide per i rifugiati. Non
è fantascienza, Frontex e Easo, possono aiutare. Non c'è motivo
di inserire chi non ha bisogno di protezione internazionale in
una procedura d'asilo per tre o quattro anni".
Cochetel boccia il triage a bordo delle navi, "non è la
soluzione preferita perché abbiamo già provato, e non funziona
bene", afferma, e allo stesso tempo sottolinea: "La legge del
mare prevede lo sbarco delle persone salvate nel porto sicuro
più vicino, ma non può essere sempre e solo in Italia. Non è
sostenibile. Come abbiamo ripetuto più volte negli ultimi anni:
i Paesi del Mediterraneo devono condividere la responsabilità".
Per l'inviato speciale dell'Unhcr, anche i rimpatri sono "un
punto chiave. Se non viene affrontato, mina il sistema d'asilo
in Europa. Quindi occorre lavorarci. E rafforzare le frontiere
esterne dell'Europa va bene - evidenzia - ma allo stesso tempo
dobbiamo garantire protezione a chi ne ha bisogno".
Cochetel lancia un allarme sulla situazione dei centri in
Libia e invita l'Ue a restare vigile. "Dall'inizio di questa
settimana il personale dell'Unhcr non ha più accesso diretto ai
centri di detenzione ufficiali, che sono circa 18 nell'area di
Tripoli, e da due giorni non può più andare ai porti di sbarco
dove vengono portati i migranti salvati. Uno dei nostri partner
libici, l'ong Libaid è entrata in alcuni di questi centri, e ci
ha detto che la situazione è davvero tragica".
Sul vertice dei leader dei 28, che si è appena concluso a
Salisburgo, commenta: "L'Unhcr vorrebbe un meccanismo di sbarchi
su entrambe le sponde del Mediterraneo, ma non credo che i Paesi
dell'Unione debbano aspettarsi di più da quelli del Nord Africa
fino a quando non saranno capaci di trovare un accordo sugli
sbarchi dei migranti, su procedure più veloci, e su una migliore
distribuzione di quanti necessitano protezione". E anche
rispetto ad una cooperazione con l'Egitto, si mostra piuttosto
scettico: "In Egitto gli arrivi sono aumentati. Il Paese ospita
più migranti di molti Stati dell'Ue, non credo sia realistico,
chiedere di più".(ANSA).
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Unhcr, Roma gestisca meglio arrivi. Sbarchi siano condivisi
Inviato speciale Cochetel,numeri gestibili,solidarietà possibile