(ANSA) - BRUXELLES, 14 NOV - La politica Ue di assistere le
autorità libiche nell'intercettare i migranti nel Mediterraneo e
riportarli nelle "terrificanti" prigioni in Libia "è disumana".
Lo denuncia l'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani Zeid
Raad Al Hussein in un comunicato diffuso a Ginevra. "La
sofferenza dei migranti detenuti in Libia è un oltraggio alla
coscienza dell'umanità", è l'accusa durissima di al Hussein.
Gli osservatori dell'Onu in Libia "sono rimasti scioccati da
ciò che hanno visto: migliaia di uomini denutriti e
traumatizzati, donne e bambini ammassati gli uni sugli altri,
rinchiusi dentro capannoni senza la possibilità di accedere ai
servizi più basilari". E' la denuncia dell'Alto Commissario
dell'Onu per i diritti umani Zeid Raad Al Hussein che accusa
"l'Ue e i suoi stati membri di non aver fatto nulla per ridurre
gli abusi perpetrati sui migranti".
Nel lungo comunicato pubblicato sul sito dell'Unhcr si
precisa che "Ue e l'Italia forniscono assistenza alla Guardia
costiera libica nel Mediterraneo e in acque internazionali,
nonostante l'allarme lanciato dalle organizzazioni per i diritti
umani che questo metodo rischia di condannare molti migranti a
una prigionia arbitraria e senza limiti di tempo, esporli alla
tortura, allo stupro; costringerli al lavoro, allo sfruttamento
e al ricatto". Per l'Onu, in conclusione, i migranti
intercettati sui barconi dall'Ue e dall'Italia in accordo con la
Libia vengono rinchiusi in prigione e "non hanno alcuna
possibilità di contestare la legalità della loro detenzione, né
di essere assistiti da un avvocato".
L'Ue lavora in Libia "in piena cooperazione" con l'Onu
"esattamente perché la nostra priorità è sempre stata e
continuerà ad essere quella di salvare vite, proteggere le
persone e combattere i trafficanti". E' quanto ribatte alle
accuse una portavoce della Commissione ricordando che è la Ue a
finanziare Oim, Unhcr e Unicef. Aggiunge che "i campi di
detenzione in Libia devono essere chiusi" perché "la situazione
è inaccettabile" e che la Ue "si confronta regolarmente" con le
autorità perché usino "centri che rispettano gli standard
umanitari".
"L'Unione europea sta lavorando sul terreno in Libia in piena
cooperazione con le Nazioni Unite esattamente perché la nostra
priorità è sempre stata quella di continuare a salvare vite
umane, proteggere le persone, combattere trafficanti ed i
contrabbandieri e per creare canali legali verso l'Europa per
coloro che necessitano di protezione internazionale" ha detto la
portavoce del servizio esterno Ue, commentando con l'ANSA le
accuse lanciate dall'alto commissario per i diritti umani
dell'Onu.
"E' l'Unione europea che finanzia Oim, Unhcr e Unicef che
hanno la capacità di lavorare in Libia per provare di affrontare
le drammatiche condizioni umanitarie ed aiutare a migliorare la
protezione, le condizioni di vita ed il rispetto dei diritti
umani dei migranti e dei rifugiati in Libia".
"Tutte queste agenzie - ha aggiunto - sono parti essenziali
del sistema Onu e sono responsabili dell'esecuzione delle
politiche migratorie dell'Onu".
"Crediamo - ha concluso - che i campi di detenzione in Libia
debbano essere chiusi. La situazione in questi campi è
inaccettabile. La Ue perciò sta compiendo sforzi per sostenere
l'istituzione i un processo standardizzato da parte delle
autorità libiche, per cui i migranti salvati dalla Guardia
Costiera libica vengono sbarcati e portati in centri di
accoglienza che rispettano gli standard umanitari
internazionali. Solleviamo regolarmente questo argomento con le
nostre controparti libiche". (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Migranti: Onu accusa Ue, patto con la Libia disumano
Ue ribatte, lavoro in cooperazione, chiudere campi inaccettabili