(ANSA) - BRUXELLES, 27 SET - Il piano per attuare la difesa
comune europea che oggi è al primo esame dei ministri "non
significa creare un esercito europeo, ma avere più cooperazione
per una difesa più efficace in piena complementarietà con la
Nato" ed attuare strumenti già esistenti come i 'battle group'.
Lo sottolinea Federica Mogherini. Arrivando all'informale Difesa
a Bratislava aggiunge che "oggi si comincia a lavorare su idee
concrete" per far sì che "il vertice europeo di dicembre possa
approvarla".
L'alto rappresentante per la politica estera Ue ricorda che
all'informale parteciperà anche il segretario generale della
Nato, Jens Stoltenberg, per discutere "l'attuazione della
Dichiarazione comune Ue-Nato firmata a luglio a Varsavia" e
"questo simbolizza il fatto che stiamo lavorando insieme sin
dall'inizio di questo processo".
Rispondendo sul ventilato veto britannico, Mogherini
sottolinea che "finora quello che ho visto dal Regno Unito è
stato un'attitudine costruttiva" anche nell'informale esteri cui
ha partecipato Boris Johnson.
"Poi - aggiunge Mogherini - sta al Regno Unito dirci se sono
interessati in questo processo, che non riguarda in alcun modo
la creazione di un esercito europeo ma l'uso degli strumenti che
la Ue ha, in piena complementarietà con la Nato, per rafforzare
le capacità europee nel campo della difesa. E' quello che i
cittadini penso che si aspettano da noi, se dobbiamo lavorare
sulla sicurezza interna ed esterna".
Ricordando di aver ricevuto documenti "dalla Francia, dalla
Germania, dall'Italia e da molti altri paesi" che vanno "tutti
nella stessa direzione", l'alto rappresentante specifica che la
richiesta è "non la creazione di un esercito europeo, che non è
prevista dai Trattati, ma usare tutti gli spazi già previsti dai
Trattati".
"C'è qualcosa che abbiamo e non usiamo, come i 'battle group',
e opzioni su cui non abbiamo nemmeno cominciato a riflettere,
come una cooperazione strutturata permanente - continua
Mogherini- Significa usare ciò che già abbiamo a beneficio
della sicurezza dei cittadini europei e dei nostri partner, che
siano la Nato, gli Usa o i partner in Africa, in Asia, nel
Mediterraneo o nell'est. Da loro sentiamo dire che l'Europa deve
fare la sua parte nella sicurezza globale ed abbiamo gli
strumenti per farlo. Niente di ideologico, niente di ipotetico,
ma qualcosa di molto concreto e che possiamo fare".
Nell'informale è anche previsto di fare il punto sulle 17
missioni europee nel mondo, con un focus particolare "sull'
operazione Sophia e sul lavoro in Libia per la riforma del
settore della sicurezza e della gestione delle frontiere ed il
lavoro che stiamo facendo nel Sahel".(ANSA).
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Mogherini, più difesa europea, complementare con Nato
Gb finora costruttiva. Cominciamo ad usare 'battle group'