(ANSA) - BRUXELLES, 25 AGO - L'esodo verso l'Europa dei
disperati in fuga da guerra e violenze non si ferma, e l'Italia,
ha detto il premier Renzi, ha scelto di aiutarli anche a costo
di perdere voti. La Commissione Ue, che da mesi spinge per un
meccanismo di redistribuzione dei profughi, ha di nuovo lanciato
un appello ai 28: 40mila ricollocamenti sono pochi di fronte
alle cifre di questi giorni in arrivo da Grecia, Balcani,
Ungheria e Canale di Sicilia. Anche perché, ha avvertito l'Onu,
non ci sono muri né gas che possano fermare i profughi di fronte
alla situazione insostenibile che vivono nei loro paesi.
Intanto arriva il primo significativo passo avanti da parte
della Germania che, dopo l'incontro tra la cancelliera Angela
Merkel e il presidente francese Francois Hollande, ha deciso di
sospendere il regolamento di Dublino per i rifugiati siriani,
accogliendo così tutti quelli che arrivano sul suo territorio.
Senza più rimandarli indietro nel paese di primo ingresso in Ue.
La stessa cancelliera sarà in visita domani al centro profughi
di Heidenau, in Sassonia, dove nel fine settimana ci sono stati
tumulti provocati dagli estremisti di destra.
"Noi prima salviamo vite umane anche a costo di perdere voti.
E' una questione di civiltà". E' stato netto Renzi parlando al
meeting di Cl, dando seguito a una politica finora difesa in
Europa a cui "glielo diciamo da mesi" che c'è un "problema
immigrazione" di cui "si sono accorti ora" perché "tocca anche
loro". Un atteggiamento quello del governo italiano e del
ministro degli esteri Paolo Gentiloni che è stato apprezzato
anche dal quotidiano francese 'Le Monde', che ha criticato
invece la politica di chiusura di Francia e Gran Bretagna
invitando l'Europa a ritrovare l'anima. Un avvertimento arrivato
anche dall'ex ministro degli esteri tedesco Joschka Fischer, per
cui sarebbe sbagliato "lasciare sole" Grecia e Italia.
E se per i senatori del M5S Renzi ha invece preso un "sonoro
ceffone" subendo "un'umiliazione" da parte di Merkel e Hollande
sulla registrazione dei migranti in arrivo in Italia, la
Commissione Ue ha assicurato che il lavoro procede e l'hotspot
di Catania è "in piedi", mentre quello al Pireo in Grecia è
ancora in corso di preparazione.
I numeri parlano chiaro: 2.373 i morti nel Mediterraneo da
inizio anno secondo i dati dell'Organizzazione internazionale
delle migrazioni, mentre Medici senza frontiere parla di 11mila
vite salvate negli ultimi 100 giorni. Circa 300mila sono stati
gli arrivi via mare, di cui 181mila in Grecia e 108mila in
Italia. E se ora la Macedonia ha deciso di lasciare passare i
profughi a fronte della Bulgaria che ha schierato i blindati,
sono in 100mila quelli in transito dalla Serbia per l'Ungheria,
che vuole bloccarli con un muro di filo spianato e pene più
severe. Ma, ha avvertito il relatore speciale dell'Onu sui
diritti umani dei migranti Francois Crépeau, "la costruzione di
recinti, l'uso di gas lacrimogeni e altre forme di violenza
contro migranti e richiedenti asilo, il ricorso alla detenzione"
comunque "non dissuaderà i migranti dal venire o dal cercare di
venire in Europa". Come il 15enne somalo che, picchiato e tenuto
senza cibo né acqua, si è lanciato su un barcone verso l'Italia.
Salvato da Msf, non è però sopravvissuto per le violenze subite
prima di partire verso una salvezza arrivata troppo tardi.
(ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Renzi, l'Italia salva vite anche se costa voti
Ue,pochi 40mila da redistribuire. Onu, muri non fermano profughi