(ANSA) - BRUXELLES, 19 GIU - La Russia è in recessione del
3%, ma Vladimir Putin continua a suonare la grancassa della
propaganda. I danni causati all'Unione europea dalle sanzioni
contro Mosca "potrebbero sfiorare i 100 miliardi di dollari",
dato che riecheggia quello lanciata dall'inchiesta di un pool di
sette giornali europei, secondo i quali il danno sarebbe sempre
di 100 miliardi, ma di euro. Dalla Commissione nessun commento
ufficiale, ma alti funzionari osservano che "l'impatto diretto
delle sanzioni è minimo", semmai c'è una contrazione del Pil
europeo dello 0,25% (pari a circa 34 miliardi di euro, sui dati
2014 pubblicati da Eurostat) "non legato alle sanzioni" ma alla
recessione in Russia dovuta "al crollo del prezzo del petrolio,
ad una economia che da moltissimo tempo avrebbe bisogno di
riforme strutturali e all'embargo sui prodotti europei deciso da
Mosca".
Secondo Putin "ci sono stati diversi calcoli da parte dei
nostri partner europei". "Qualcuno - ha spiegato il presidente
russo al Forum economico di San Pietroburgo e dopo aver
incontrato il premier greco Alexis Tsipras - ha parlato di
perdite per i produttori europei che ammontano a 40-50 miliardi
di dollari e gli ultimi dati che ho sentito dall'Europa indicano
che potrebbero sfiorare i 100 miliardi".
Da Bruxelles nessuna smentita o presa di posizione ufficiali.
In compenso arriva la conferma che lunedì prossimo i ministri
degli esteri vareranno senza discussione l'estensione fino al 31
gennaio 2016 delle sanzioni economiche decise a luglio scorso
dopo l'abbattimento del volo MH17, già concordata mercoleì
scorso a livello di ambasciatori. E domani sulla Gazzetta
Ufficiale sarà pubblicato il rinnovo del congelamento dei beni e
del divieto di viaggio imposti dopo l'invasione della Crimea.
"Non è in discussione ad alcun livello" l'ipotesi di
rafforzare ulteriormente le sanzioni economiche, spiegano alte
fonti diplomatiche europee, ma è plausibile pensare che la
decisione di estendere quelle già in atto sarebbe stata molto
più difficile se l'impatto delle sanzioni fosse quello descritto
da Putin. Lo fanno notare alti funzionari, mentre la Commissione
fa circolare uno studio che evidenzia un aumento del +6%
dell'export di prodotti agroalimentari a febbraio 2015 rispetto
allo stesso mese del 2014, mentre nel periodo agosto-febbraio
l'aumento dell'export è stato del 2% (+1,667 miliardi). "E'
segno che i produttori europei - osservano le fonti - sono
riusciti a trovare nuovi clienti soprattutto negli Stati Uniti
ed in Cina". Dove l'export europeo, nei sette mesi di embargo
agroalimentare russo, è aumentato rispettivamente del +12% e
+16%, a fronte del crollo del -41% verso la Russia. (ANSA).
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Putin, da sanzioni danni a Ue per 100 miliardi di dollari
Ma per Europa impatto trascurabile, misure restano in vigore