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Tusk gela Poroshenko, Ue non mandera' peacekeeper in Ucraina

Solo missione civile.Poroschenko,pronti in 5 anni candidatura Ue

Redazione Ansa

(ANSA) - KIEV, 27 APR - "Possiamo parlare solo di una missione civile, non militare": il presidente del consiglio europeo, Donald Tusk, ha bocciato così, nella conferenza stampa a Kiev dopo il summit Ucraina-Ue, la richiesta del presidente ucraino Petro Poroshenko di sostenere la sua richiesta di dispiegare peacekeeper nel Donbass.

Comunque il rischio dell'uso di armi pesanti nella zona del conflitto nell'est ucraino rimane elevato, ha detto Tusk.

''Riceviamo informazioni che veicoli militari continuano ad entrare nell'Ucraina attraverso il confine con la Russia''. Al contempo Tusk ha notato che, nonostante "quotidiane violazioni degli accordi di Minsk", l'intensità dei combattimenti è calata dopo la firma degli accordi e la loro piena attuazione rimane la migliore soluzione al conflitto. L'Ue, per il presidente del Consiglio Europeo, rimane unita nel suo sostegno della politica di sanzioni contro la Russia, che resterà in vigore "sino all'implementazione totale degli accordi di Minsk".

Durante il summit il presidente ucraino Petro Poroshenko ha rilevato che in cinque anni l'Ucraina dovrebbe avere raggiunto i requisiti per poter chiedere l'adesione all'Unione europea. Ed il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker ha sottolineato che l'Ucraina fa parte della famiglia europea, anche se non è ancora diventata paese membro dell'Ue. "Capiamo il desiderio dell'Ucraina di diventare membro della Ue, e' per questo che siamo qui", ha detto Juncker mettendo in evidenza la necessità delle riforme in Ucraina e notando che non saranno facili" "richiederanno coraggio sia dal governo, che dalla popolazione".

Quanto al via alla zona di libero scambio commerciale tra l'Ucraina e l'Unione europea, prevista dagli accordi tra le due parti, il premier ucraino Arseni Iatseniuk ha confermato che inizierà a funzionare dal primo gennaio 2016. 'Non ci saranno più ritardi, nè Mosca nè nessun altro non ha diritto di rimandarlo o di cambiare il testo dell'accordo".

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