(ANSA) - STRASBURGO, 22 GEN - Il governo ucraino,
rivoluzionato dalla rivolta di piazza dei mesi scorsi, fa 'mea
culpa': dichiara che il processo all'ex premier Iulia Timoscenko
per gli accordi del 2009 con Mosca per le forniture di metano fu
politicizzato e violò numerosi diritti dell'imputata, e così la
Corte europea dei diritti umani mette fine al ricorso presentato
da colei che fu la pasionaria della 'Rivoluzione arancione' del
2004 contro la sentenza che l'aveva poi portata in carcere. La
Corte ha deciso di cancellare dalla sua agenda il ricorso della
Timoshenko sia perché l'ex premier ha accettato un accordo
amichevole con governo di Kiev - ormai guidato da un suo alleato
e sostenuto anche dal suo stesso partitino - sia perché ha
riconosciuto i passi intrapresi dalle istituzioni attuale per
seppellire definitivamente tutti i procedimenti a suo carico.
Dopo un primo tentativo di accordo amichevole andato a vuoto
sull'ammontare delle compensazioni economiche, la Timoshenko ha
infine accettato la proposta del governo di una dichiarazione a
suo favore. Dichiarazione che a Corte di Strasburgo ha ricevuto
il 7 maggio 2014. Nella dichiarazione il governo guidato da
Arseni Iatseniuk, ex delfino di 'Iulia', ha ammesso che "il
processo penale contro Timoshenko è stato politicamente
motivato", come denunciato più volte da numerosi osservatori
internazionali, e ha riconosciuto tutte le violazioni della
convenzione europea dei diritti dell'uomo inserite nel suo
ricorso. Tra queste, il diritto a un equo processo e quello a
non essere condannati per un'azione o un'omissione che, al
momento in cui è stata commessa, non costituiva reato secondo il
diritto interno o quello internazionale. Ma anche la violazione
del diritto della a non essere sottoposti a trattamenti
degradanti e inumani, al rispetto della vita privata e familiare
e alla libertà d'espressione. Infine Kiev ha informato la Corte
di Strasburgo delle varie misure prese per rimediare alle
violazioni commesse nei riguardi di Iulia Timoshenko. La Corte
tuttavia non ha specificato nella sua decisione quali siano
queste misure né si è impegnata su concreti indennizzi
economici. Si sa solo che la Timoshenko ha alla fine accettato
con una lettera giunta alla Corte il 10 giugno 2014 quanto
offerto dal governo di Kiev.(ANSA).
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Ucraina: 'mea culpa' Kiev per processo a Timoscenko
Governo 'amico' l'assolve, Strasburgo chiude ricorso ex premier