(ANSA) - KIEV, 1 DIC - A un anno dalle proteste di Maidan,
l'Ucraina è un Paese in guerra che continua a guardare al suo
domani nella prospettiva Ue. La missione europea Euam, al suo
lancio ufficiale oggi a Kiev, rappresenta di fatto una risposta
dei 28 al desiderio di rinnovamento della società civile. Ma nel
grande puzzle della questione ucraina, oltre al complicato
conflitto separatista filo-russo dei territori a sud est, pesano
numerose incognite, a partire dal reale impegno con cui il nuovo
governo (atteso per domani) affronterà la strada delle riforme.
Se l'onda di Maidan spinge per il superamento dell'eredità
sovietica ed un rinnovamento che inizi dai gangli dello Stato -
e più in particolare dal ministero dell'Interno, polizia,
servizi di intelligence e strutture giudiziarie - dall'altro
lato c'è un sistema caratterizzato da un "mix tra corruzione e
uso della legge per interessi discrezionali, molto radicato
nelle istituzioni", spiega il capo della missione Euam,
l'ungherese Kalman Mizsei. E sono proprio queste "resistenze",
che alla prova dei fatti potrebbero rivelarsi una vera sfida per
il lavoro degli esperti europei sul campo.
Come previsto dall'agenda dell'Accordo di associazione, Euam,
con un mandato di due anni ed un budget di 13,1 milioni, è uno
dei "vettori della politica dell'Unione in Ucraina", evidenzia
il vicecapo dell'attività, il francese Hugues Fantou. E la
filosofia della missione (che a regime sarà di 101 funzionari
europei e 75 locali) "è quella di supportare le autorità contro
la corruzione e nell'attuazione progressiva delle riforme".
Ma, sottolinea il capo operativo, il britannico Peter
Appleby, "qui nessuno vuole calare modelli dall'alto. Gli
ucraini sono i protagonisti: spetta a loro fissare esigenze,
obiettivi, e tabelle di marcia. Il nostro ruolo è affiancarli
nei ministeri con funzionari di alto livello, consigliarli,
introducendo le buone pratiche europee".
I segnali politici ai vertici "sono positivi", lo dimostra il
discorso "riformista" del presidente Petro Poroshenko della
settimana scorsa alla Rada, focalizzato sul sistema giudiziario,
e lo stesso Arseni Iatseniuk, riconfermato premier, va in quella
direzione, segnala Mizsei, che si dice "ottimista".
Intanto oggi il presidente del gruppo dei socialisti europei,
Gianni Pittella, è volato a Kiev, per incontrare Poroshenko,
Iatseniuk, e lo 'speaker' del parlamento, Volodimir Groisman,
mentre dopo la visita del commissario Ue all'Allargamento
Johannes Hahn, nei prossimi giorni si attendono quelle del
presidente dell'esecutivo Ue Jean Claude Juncker e dell'Alto
rappresentante Federica Mogherini.
Segnali positivi arrivano anche dai servizi segreti ucraini
(Sbu) e dalle Guardie di frontiera.
"In passato il nostro palazzo è stato sede del Kgb e prima
ancora della Gestapo - racconta il consigliere Markian
Lubkivskyi -. La gente lo considera un luogo di sofferenza, ma
con l'aiuto di Euam vogliamo riformarci ed entrare sotto la
sfera di controllo delle istituzioni democratiche", è "l'ultima
chance per cambiare", dice. "La nostra strada corre in direzione
dell'Europa e indietro non si torna", afferma il vice capo delle
Guardie di frontiera, il generale maggiore Vasyl Servatiuk,
"pronto ad una piena collaborazione con Euam".
Ma sia Lubkivskyi che Servatiuk indicano come la loro sfida
sia "duplice" perché dovranno fare questo sforzo per il
rinnovamento mentre "l'aggressione" continua e la frontiera a
sud est è una ferita aperta. "Nelle ultime due settimane abbiamo
osservato un'escalation a Donetsk, con bombardamenti pesanti, un
aumento di arrivi di armi pesanti ed un peggioramento della
situazione umanitaria", spiega Michael Bociurkiw, portavoce
della missione Osce in Ucraina. Intanto allo Sbu sono sempre più
convinti che i ribelli di Donetsk e Lugansk stiano lavorando per
espandersi e conquistare un corridoio verso la Crimea. (ANSA).
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Missione Ue al via,Ucraina in guerra guarda a suo domani
Riforme per superare eredità sovietica. Lotta alla corruzione