(ANSA) - BRUXELLES - La Macroregione Adriatico Ionica viaggia
a ritmo serrato e giunge al grande traguardo dell'adozione
definitiva della strategia (Eusair). Un momento che segna il
passaggio dalla costruzione dell'idea di macroregione a quello
della pianificazione di azioni concrete da realizzare.
Uno step reso possibile dalla presidenza italiana del
consiglio Ue, che dovrà contribuire, entro fine anno, a definire
gli organismi di governance. Passi successivi saranno quelli di
far partire i progetti economici, con un focus su ambiente,
turismo, e mare.
Un punto sullo stato dell'arte, sui nodi ancora da
sciogliere, e la strada futura, sono stati oggetto di
discussione durante la Conferenza di lancio della strategia,
organizzata dalla presidenza italiana con Commissione Ue,
Iniziativa adriatico ionica e Regione Marche, al quale hanno
preso parte anche rappresentanti dei governo degli otto Paesi
partner (quattro Stati Ue, Italia, Croazia, Slovenia e Grecia; e
quattro non Ue, Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro e
Serbia).
La macroregione è secondo il ministro degli Esteri Paolo
Gentiloni, "un nuovo modo di pensare" i territori, "un nuovo
inizio" per l'area, "cruciale per crescita e prosperità". Ma al
di là dell'importanza economica, che è sicuramente la priorità,
"ha anche un importante significato politico" poiché "traccia il
percorso europeo per i Balcani occidentali", attraverso la
condivisione di stessi standard, valori e buone pratiche.
L'allargamento Ue - sottolinea il ministro - "non è un peso
ma un veicolo per pace e stabilità", e l'Adriatico-Ionica data
la sua "cruciale posizione geopolitica" che attraversa "Ue, Asia
e Mediterraneo" può avere un importante "ruolo di ponte".
D'altra parte lo stesso ministro degli esteri serbo Ivica
Dacic evidenzia come Belgrado vede nell'aggregazione un'ottima
occasione per "approfondire la collaborazione concreta sia con i
Paesi membri Ue sia con gli altri Stati partner che, come noi,
aspirano a entrare nell'Unione europea".
Ma il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, che
ha seguito il progetto in tutte le sue fasi, e relatore del
parere Eusair per il Comitato delle Regioni Ue ricorda come sia
su "capacità progettuale, governance e finanziamenti" che "si
gioca il successo della Macroregione", invitando, tra l'altro, a
fare pressing sul presidente della Commissione Jean Claude
Juncker affinchè allarghi i cordoni della borsa e conceda parte
dei 300 miliardi di euro di finanziamenti del piano annunciato.
La Commissione europea è pronta "a dare il suo sostegno"
conferma il commissario europeo alle Politiche regionali Corina
Cretu, ma la riuscita "dipende dagli Stati membri". Intanto il
commissario Ue all'ambiente, pesca e affari marittimi, Karmenu
Vella guarda alle opportunità di "crescita blu", e dice: "ora
passiamo alla parte più importante dela macroregione: la sua
realizzazione". (ANSA).
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Macroregione Adriatico-Ionica col turbo, ora piano d'azione
Gentiloni, non solo economia, anche un ponte per l'Europa