(ANSA) - BRUXELLES, 26 AGO - Anche se le insidie del gioco
diplomatico europeo non sono mai disinnescate sino all'ultimo,
crescono le quotazioni di Federica Mogherini come nuova 'Lady
Pesc'. Il governo ne è convinto, tanto che il ministro Marianna
Madia ha parlato apertamente di "grande ottimismo", e il Ft dà i
leader Ue per "pronti" a dare il loro via libera.
Anche a Bruxelles fonti europee concordanti hanno evidenziato
un orizzonte che pare sgombro da nubi: da una parte un'assenza
di ostacoli politici maggiori, e dall'altra quella di
contendenti 'veri' al posto della Ashton, in quanto le altre
candidature presentate (la bulgara Georgieva e il polacco
Sikorski) si profilano essere più 'strategiche' che reali. Con
pro e contro: perché se l'Italia verrà accontentata nella sua
battaglia per la Mogherini, nel complesso gioco degli equilibri
europei, fanno notare le fonti, dovrà poi cedere su altri
fronti, dall'economia a dossier più specifici come il 'made in'.
Nonostante il fallimento del vertice Ue di giugno, circola
oggi una spiccata certezza che quello di sabato porterà i
risultati sperati, con una decisione formale dei 28 sui nuovi
presidente del Consiglio europeo e Alto rappresentante. Non ci
sarà invece nessuna decisione ufficiale sul futuro presidente
dell'Eurogruppo né sulla formazione della Commissione, perché
non rientrano tra le competenze del Consiglio (che in questi
casi non propone ma approva). E' evidente, però, come l'intero
pacchetto nomine sarà sul tavolo, in quanto è solo nell'insieme
del puzzle Ue - dall'assegnazione dei portafogli della
Commissione passando per i 'top job' - che le aspirazioni, gli
interessi e i timori dei 28 potranno trovare risposta. Per
questo Van Rompuy tra domani e giovedì farà un giro di
consultazioni telefoniche tra i leader, con l'obiettivo di
arrivare venerdì a un quadro riassuntivo dei nodi e due o tre
opzioni per un tandem di nomi. Dove se la Mogherini sembra in
pole, più incertezza c'è sul nome del successore di Van Rompuy.
Le variabili sono la famiglia politica, l'origine geografica (i
Baltici e l'Est puntano i piedi) e il genere. Con un ulteriore
quid: non deve scontentare Londra, che ha già subito lo
'schiaffo' della nomina di Juncker a presidente della
Commissione. E proprio Cameron ha chiamato oggi il polacco Tusk,
che aveva avuto in passato l'appoggio anche della Merkel. Ma se
il posto andasse a un popolare (tra gli altri 'nominati', il
lettone Dombrovskis, l'irlandese Kenny, la lituana
Grybauskaite), per i socialisti ci sarebbe un problema di
sottorappresentanza se anche l'Eurogruppo, dopo l'endorsement
della Merkel allo spagnolo De Guindos. Ritorna in campo così la
danese Thorning-Schmidt, socialista ma non troppo, amica di
Londra, comunque del Nord, e soprattutto donna. Garantendo due
'top job' a due donne, si spianerebbe anche la strada a Juncker
che ha grosse difficoltà a trovarne per la sua squadra, dove lo
spagnolo Miguel Canete, ex ministro dell'agricoltura
soprannominato 'il Buttiglione spagnolo' per una gaffe sessista
sulle donne, avrebbe ricevuto l'ok a farne parte. (ANSA).
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Trattative serrate nomine Ue. Ft, accordo su Mogherini
Italia ottimista. Più incerta partita su successore Van Rompuy