(ANSA) - BRUXELLES, 20 AGO - La partita entrerà nel vivo a
partire da lunedì prossimo, quando tutti, tra sherpa,
consiglieri e membri di gabinetto, rientreranno ufficialmente a
Bruxelles dalla pausa estiva. Obiettivo, andare verso il 'rush
finale' del vertice Ue di sabato 30 sulle nomine per i 'top job'
europei tenendo il più possibile un basso profilo, per avere più
margini di manovra e una minore pressione mediatica. Ma
quest'ultima, dopo due settimane di relativa calma, sta
ricominciando a salire.
A rompere la 'tregua', il quotidiano Die Welt, che propone il
ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier al posto
di Mr Pesc in netta contrapposizione alla candidata di punta
Federica Mogherini. "Per favore non un'altra Ashton", titola il
giornale, secondo cui la titolare della Farnesina "esperienza e
statura internazionale non ne ha" e "la maggior parte dei capi
di governo, inclusa la cancelliera, ha mal di pancia per la
nomina". Steinmeier, scrive Die Welt, possiede competenza,
istinto politico, sensibilità diplomatica e credibilità, ma la
sua nomina - ammette - è irrealistica perché a prevalere sarà il
"bazar di Bruxelles".
La matassa si è infatti ulteriormente complicata, perché
rispetto a fine giugno, quando c'era un'unica candidata
ufficiale per la successione a lady Ashton ed era la Mogherini,
ora se ne sono aggiunti altri due: il polacco Radoslaw Sikorski
e la bulgara Kristalina Georgieva. Il nodo da sciogliere è
quanto queste candidature siano piuttosto 'tattiche' o reali. E
da queste dipende anche il tassello del successore di Van Rompuy
alla presidenza del Consiglio europeo.
La nomina di Sikorski, ministro degli esteri polacco uscito
screditato da uno scandalo, da molti è vista più come una moneta
di scambio per ottenere per il premier Tusk il posto di Van
Rompuy. La Georgieva, sostenuta dal nuovo presidente della
Commissione Ue Jean-Claude Juncker, svolgerebbe invece un ruolo
politicamente strategico per 'rassicurare' i paesi dell'Est che,
con l'aggravarsi della crisi russo-ucraina, guadagnano voce in
capitolo. Per l'Italia, invece, ha più volte ribadito il premier
Renzi, non sembra esserci un 'piano b' alla Mogherini.
E solo in base a come verrà sciolto il nodo Mr/Lady Pesc,
Juncker potrà compilare le caselle dei commissari. Appena un
paio di "variabili", ha spiegato il suo capogabinetto Martin
Selmayr, e ne escono "molti risultati diversi" per il futuro
esecutivo Ue, per cui l'ex premier lussemburghese sta in ogni
caso ripensando la struttura e la composizione dei portafogli.
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Nomine Ue verso settimana cruciale, ripartono i 'rumors'
Die Welt candida Steinmeier come Mr Pesc anti-Mogherini