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Bulgaria punta su Georgieva per Lady Pesc

Nuovo premier, 'Faremo ogni sforzo per avere quel posto'

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES - Si fa più in salita la strada dell'Italia per conquistare la nomina di Alto rappresentante Ue. Con la candidatura ufficiale di Sofia per Kristalina Georgieva al top job della Pesc, sale a tre il numero di Paesi che aspirano alla prestigiosa poltrona europea, attualmente occupata dalla baronessa britannica Catherine Ashton. Una sfida in cui si confrontano ufficialmente il capo della Farnesina Federica Mogherini, il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, e la commissaria alla cooperazione Georgieva.

 

Fino ad oggi la commissaria uscente aveva insidiato da lontano, dato che la Bulgaria per problemi politici è stato uno degli ultimi Paesi a dare la propria indicazione (adesso resta solo il Belgio), ma nel rompere gli indugi il premier ad interim Georgi Bliznashki ha voluto recuperare sul ritardo e senza giri di parole ha chiarito: "Faremo tutti gli sforzi affinché Georgieva assuma la carica di Alto rappresentante". E se il capo della diplomazia di Varsavia, a conti fatti, appare un avversario meno solido per Mogherini, l'ufficializzazione della candidatura di Georgieva ha il peso specifico di un macigno.

 

L'ipotesi Sikorski suscita dubbi innanzi tutto per una questione di equilibri politici - perché è del Ppe come il neopresidente Jean-Claude Juncker (mentre è quasi scontato che la posizione vada a un socialista o a un liberale) - ma anche perché il ministro polacco è fresco di una pesante gaffe diplomatica. La sensazione è che l'indicazione della Polonia possa piuttosto rientrare in una strategia del fronte dei Paesi dell'Est contro la candidata italiana, giudicata "non abbastanza esperta" e accusata "di avere una linea troppo morbida verso Mosca".

 

La "minaccia" Georgieva appare invece molto più consistente. La commissaria non ha una vera targa politica ma piuttosto un profilo tecnico, dato che prima di arrivare a Bruxelles per occuparsi di Cooperazione e aiuti umanitari era vicedirettore alla Banca Mondiale. E' una donna, quindi garantisce la quota femminile che Juncker vuole almeno a nove; ed è ben vista sia dal neopresidente (che le ha apertamente espresso il suo appoggio per la poltrona della Pesc) che dai Paesi dell'Est.

 

Insomma, l'ufficializzazione della candidatura bulgara potrebbe rivelarsi davvero un grattacapo per il premier Matteo Renzi, che in Europa ha spinto fin dalla prima ora su Mogherini.

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