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Giù Iva ebook, Franceschini 'a Bruxelles fatto passo avanti'

Dopo Consiglio cultura Ue dossier passa a esame Ecofin

Redazione Ansa

BRUXELLES - Dario Franceschini 'gioca' al tavolo del consiglio dei ministri della Cultura europei la partita sul taglio dell'Iva sugli e-book dal 22 al 4% (equiparandoli al trattamento fiscale dei libri cartacei) e ne esce con un endorsement politico che spinge nella strada imboccata da Roma. Un documento su cui, dopo varie mediazioni, la presidenza italiana riesce a far convergere l'unanimità dei 28, anche se rimanda le decisioni ai ministri dell'Economia Ue. 

 

Un "passo avanti molto importante", una "mediazione avanzata" in cui si tiene conto che la "differenza di trattamento deve essere superata nel tavolo proprio" (cioè l'Ecofin), e "va nella direzione che volevamo", spiega Franceschini riemergendo dalla riunione dove per ore ha lavorato di cesello per avvicinare le posizioni, 'ammorbidendo' le resistenze di quei Paesi che come la Gran Bretagna "non ritengono giusto affrontare con i ministri della Cultura competenze dell'Ecofin". O ancora, la Polonia, che seppure per ragioni diverse, ha battuto i pugni sul tavolo. Fatte le dovute limature, la dichiarazione politica finale suona così: "I ministri hanno sottolineato l'importanza di promuovere la lettura come strumento per diffondere il sapere, incoraggiare la creatività, sostenere l'accesso alla cultura e la diversità culturale e sviluppare la consapevolezza dell'identità europea, affrontando il tema delle diverse condizioni applicate agli e-book e ai libri a stampa".

 

A spalleggiare l'Italia, Spagna, Romania, Olanda, Finlandia e Ungheria, oltre a Francia e Lussemburgo: queste ultime due, in particolare, hanno già percorso la stessa strada su cui si è incamminata l'Italia e per questo sono finite in procedura di infrazione, un rischio che corre anche Roma. D'altra parte, sottolinea Franceschini, "Governo e Parlamento sapevano che approvando l'emendamento alla Legge di Stabilità rischiavano", ma la "procedura d'infrazione non è automatica" e "avremmo da discutere anche su questo. Ce la giocheremo". Secondo l'Italia è infatti "difficile" sostenere che un libro è tale solo se è su carta, mentre se è su supporto elettronico non lo è". E se il trattamento fiscale vuole aiutare la lettura, allora "vale al di là del supporto".

 

Il dossier passa ora all'attenzione dell'Ecofin: resta ancora una riunione sotto la presidenza italiana e potrebbe essere quella l'occasione affinché la questione trovi spazio, nell'ambito di una discussione sulla revisione dell'Iva. Intanto, sul fronte di casa Franceschini rileva soddisfatto "l'intesa condivisa e trasversale tra maggioranza e opposizione" sul tema. Un'intesa che viene confermata anche dalle reazioni dopo l'ok dei 28 al testo, "un ulteriore passo avanti in un'importante battaglia culturale nella quale siamo tutti impegnati al fianco del ministro", dichiara la vicepresidente della commissione Cultura della Camera Flavia Piccoli Nardelli (Pd). Mentre Antonio Palmieri (Fi) afferma: "Avanti allora Parlamento e Governo insieme per parificare l'Iva degli e-book a quella dei libri cartacei". Apprezzamento arriva anche dall'Associazione italiana editori (Aie), che con il presidente Marco Polillo plaude alla battaglia condotta dal ministro e considera "più vicino il traguardo" in vista dell'Ecofin del 9 dicembre, e dall'Associazione italiana Biblioteche (Aib), che sottolinea: "La differente aliquota Iva ha rappresentato finora uno degli ostacoli alla diffusione della lettura in Italia".

 

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