(ANSA) - KRYNICA ZDROJ, 4 SET - "La soluzione è parlarne di
meno per slogan e sedersi di più ad un tavolo e trovare delle
concrete soluzioni intorno a una questione complessa nei tempi
che viviamo e che non potrà che crescere". Lo ha detto all'ANSA
il presidente del Comitato economico e sociale europeo (Cese),
Luca Jahier, a margine della tavola rotonda 'Crisi migratoria e
integrità dell'UE: è possibile trovare una posizione comune?' al
29/o Forum economico di Krynica Zdròj (Polonia), la cosiddetta
Davos dell'Est Europa, con oltre 4.500 partecipanti tra
politici, esperti di economia e manager.
"La questione della migrazione - ha spiegato - crescerà per
due ordini di motivi, uno perché c'è una domanda crescente di
lavoro in settori chiave nella nostra società, anche se molto
differenziata da paese a paese, di forza lavoro che non si trova
all'interno dello stesso paese o all'interno dell'Europa, quindi
c'è una domanda di lavoro che viene da fuori Europa. È il caso
anche di questo paese, la Polonia, che ha una stima di
fabbisogno di 4 milioni di lavoratori nei prossimi anni, e la
maggior parte pensa di trovarli nei paesi dell'Est, non
considerando che questo avrà comunque un impatto sul
bilanciamento della popolazione all'interno".
"La seconda questione - ha aggiunto - è che il numero di
crisi intorno a noi sta aumentando: siamo stati completamente
sciocchi nel non considerare che la guerra in Siria con sei
milioni di persone disperse o rifugiate potevano lasciarci
estranei. Non solo. Abbiamo pensato che non sostenendo per anni
l'Unhcr, che è la società di fondi per mantenere i campi
profughi, la gente l'abbiamo presa e poi abbiamo abbandonato i
campi profughi vicino al confine siriano quando non aveva più
una lira per mangiare o per mandare a scuola i figli e per
provvedere a se stessi. Le crisi intorno sono enormi". (ANSA).
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