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Toninelli, bene Ue su sicurezza strade ma servono risorse

Ok Consiglio trasporti ad approccio per nuova direttiva

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 3 DIC - "L'Italia ha sostenuto sin dal suo lancio" le nuove misure Ue per la sicurezza delle infrastrutture stradali, in quanto si tratta di un "obiettivo che l'Italia apprezza" perché "pienamente in linea con la riforma in atto a livello nazionale e a cui darà sicuramente slancio". Allo stesso tempo, però, servono risorse e in particolare è "molto importante la complementarietà degli incentivi finanziari europei che potranno essere utilizzati in materia di sicurezza integrando quelli nazionali". Lo ha sottolineato il ministro dei trasporti Danilo Toninelli intervenendo nel dibattito pubblico al Consiglio trasporti sul terzo Pacchetto Ue mobilità. I 28, al termine della discussione, hanno quindi dato il loro ok adottando l'approccio generale sulla nuova direttiva che estende le attuali regole sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture anche agli assi stradali non principali e a strade in aree non urbane costruite con i fondi Ue. Si introduce così una valutazione del rischio dell'intera rete stradale, facilitando ispezioni e rimedi.

"La sicurezza stradale è al centro dell'attenzione del governo, delle amministrazioni regionali e degli enti locali, che tuttavia devono confrontarsi con la scarsità di risorse finanziarie", e questo "spesso rallenta l'operatività delle procedure già attualmente previste", ha sottolineato Toninelli.

Per questo, ha avvertito i colleghi, "anche le nuove procedure introdotte dalla proposta di modifica della direttiva, senza adeguate risorse non potranno essere pienamente operative in assenza di un consolidato quadro finanziario che ne supporti l'entrata a regime". Da qui la richiesta da parte dell'Italia che si possano di fatto cofinanziare le misure di messa in sicurezza delle strade, e che nel futuro bilancio Ue 2021-2027 "sia tenuta in considerazione la sicurezza delle infrastrutture". Toninelli ha quindi ricordato da una parte "la tragedia" del Ponte Morandi a Genova e dall'altro quanto è già in corso d'opera a livello nazionale, con la creazione dell'Agenzia unica per la sicurezza di ferrovie, strade e autostrade nonché l'istituzione dell'Archivio informatico nazionale delle opere pubbliche "per garantire un costante monitoraggio" dello stato e della sicurezza delle opere pubbliche e "agevolare il processo di programmazione e finanziamento degli interventi" e "la determinazione del loro grado di priorità". Si tratta, quindi, di misure di fatto "in linea" con l'approccio Ue. Le nuove norme europee, inoltre, renderanno obbligatoria anche la presa in conto di pedoni, ciclisti e gli altri utenti vulnerabili della strada nelle procedure di gestione della sicurezza stradale. Queste categorie rappresentano infatti quasi la metà dei decessi negli incidenti stradali nel 2017 nell'Ue.

L'obiettivo della nuova direttiva europea è infatti quello di dimezzare le morti su strada entro il 2020. Il testo dovrà ora essere negoziato con l'Europarlamento e la Commissione prima di assumere la sua forma giuridica finale e divenire legge.(ANSA).

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