(ANSA) - STRASBURGO, 3 OTT - Il taglio della emissioni del
40% entro il 2030 approvato oggi a Strasburgo da "un Parlamento
profondamente spaccato" è un "target fissato senza fare i conti
con la realtà, frutto di totale irresponsabilità verso la
transizione industriale a una mobilità più sostenibile che tutti
vogliono ma che solo alcuni hanno il coraggio di analizzare nel
merito". Così l'eurodeputato di Forza Italia Massimiliano
Salini, relatore per il Ppe dell'opinione nelle commissioni
industria e trasporti sulla normativa che fissa nuovi limiti di
emissioni CO2 per auto e furgoni. "A differenza del target"
proposto dal Ppe "del 35% per le auto e del 30% per i mezzi
commerciali entro il 2030, ambizioso ma realistico - sottolinea
Salini - quelli avallati oggi sono obiettivi non solo
insostenibili che minacciano industria e posti di lavoro ma
anche contraddittori: ignorando il principio di neutralità
tecnologica ed esasperando il modello dell'auto elettrica,
forzeranno infatti la transizione 'green' costringendo il
sistema industriale a produrre paradossalmente energia elettrica
anche con modalità poco rispettose dell'ambiente, come le
centrali a carbone".
Contrario anche l'eurodeputato del Ppe Giovanni La Via. "Ho
votato contro il provvedimento, perché ritengo il livello di
ambizione troppo elevato", ha dichiarato l'europarlamentare,
spiegando che "occorre certamente intervenire sulle emissioni
dei mezzi su strada attuando una politica volta alla transizione
ai veicoli ad emissioni zero, ma essa deve avvenire in modo
graduale". (ANSA).
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Salini (Ppe), insostenibile taglio emissioni 40% entro 2030
'Minaccia industria e occupazione'. La Via, 'troppo ambizioso'