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Studio ong, illegale 75% di oggetti d'avorio venduti in Ue

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 10 LUG - Buona parte dell'avorio comprato e venduto in Europa arriva dal bracconaggio e contribuisce a spingere gli elefanti verso l'estinzione. E' la denuncia di Avaaz, organizzazione che ha comprato in dieci Paesi europei 109 oggetti fatti di avorio e li ha fatti datare con un esame al carbonio 14 dall'università di Oxford. Risultato: il 74% era di provenienza illegale. In Italia gli oggetti acquistati sono stati quattro, e tutti si sono rivelati illegali.

Per dare visibilità ai risultati dello studio, pubblicati in un rapporto di 84 pagine, stamane Avaaz ha realizzato un presidio di fronte alla Commissione Ue, mostrando i pezzi analizzati e il commissario all'Ambiente Karmenu Vella si è presentato per parlare con gli attivisti. "Un contributo molto utile", ha scritto poco dopo su Twitter, pubblicando una foto dell'incontro e sottolineando che "proteggere la vita degli elefanti è una priorità".

Ma come si distingue un oggetto illegale frutto di bracconaggio da uno legale? Il modo è semplice. L'uccisione degli elefanti è vietata da tempo, perciò soltanto il commercio dell'avorio antico è ammesso. La normativa europea permette il commercio senza restrizioni esclusivamente di quello lavorato prima del 1947. Quello risalente al periodo compreso tra 1947 e il 1990 può essere venduto solo se accompagnato da un certificato che ne dimostri la provenienza, mentre è proibita la vendita di tutto l'avorio risalente a dopo il 1990. Ogni anno, sottolinea Avaaz, vengono uccisi oltre 30.000 elefanti, e il loro numero nella savana africana è diminuito di un terzo tra il 2008 e il 2016. "Senza provvedimenti - sottolinea Bert Wander, direttore della campagna - potremmo vedere gli elefanti estinguersi nel giro di qualche decennio. E non credo che nessuno in Europa voglia questo".(ANSA).

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