(ANSA) - BRUXELLES, 10 LUG - Buona parte dell'avorio
comprato e venduto in Europa arriva dal bracconaggio e
contribuisce a spingere gli elefanti verso l'estinzione. E' la
denuncia di Avaaz, organizzazione che ha comprato in dieci Paesi
europei 109 oggetti fatti di avorio e li ha fatti datare con un
esame al carbonio 14 dall'università di Oxford. Risultato: il
74% era di provenienza illegale. In Italia gli oggetti
acquistati sono stati quattro, e tutti si sono rivelati
illegali.
Per dare visibilità ai risultati dello studio, pubblicati in
un rapporto di 84 pagine, stamane Avaaz ha realizzato un
presidio di fronte alla Commissione Ue, mostrando i pezzi
analizzati e il commissario all'Ambiente Karmenu Vella si è
presentato per parlare con gli attivisti. "Un contributo molto
utile", ha scritto poco dopo su Twitter, pubblicando una foto
dell'incontro e sottolineando che "proteggere la vita degli
elefanti è una priorità".
Ma come si distingue un oggetto illegale frutto di
bracconaggio da uno legale? Il modo è semplice. L'uccisione
degli elefanti è vietata da tempo, perciò soltanto il commercio
dell'avorio antico è ammesso. La normativa europea permette il
commercio senza restrizioni esclusivamente di quello lavorato
prima del 1947. Quello risalente al periodo compreso tra 1947 e
il 1990 può essere venduto solo se accompagnato da un
certificato che ne dimostri la provenienza, mentre è proibita la
vendita di tutto l'avorio risalente a dopo il 1990. Ogni
anno, sottolinea Avaaz, vengono uccisi oltre 30.000 elefanti, e
il loro numero nella savana africana è diminuito di un terzo tra
il 2008 e il 2016. "Senza provvedimenti - sottolinea Bert
Wander, direttore della campagna - potremmo vedere gli elefanti
estinguersi nel giro di qualche decennio. E non credo che
nessuno in Europa voglia questo".(ANSA).
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