(ANSA) - BRUXELLES, 18 MAG - Per il quarto anno consecutivo
l'Italia, malgrado miglioramenti, non avanza nella
digitalizzazione ma resta fanalino di coda in Europa sotto la
media Ue. Nella misura dell'indice digitale europeo Desi per il
2018, si conferma infatti 25esima su 28, una posizione che
mantiene invariata dalla creazione dell'indicatore nel 2015.
"Segnale positivo", spiega la Commissione Ue nel suo rapporto
annuale, la crescita della copertura della banda larga veloce
"in fase di recupero" dal 23esimo posto nel 2016 al 13esimo del
2017, mentre a spingere i progressi a livello nazionale sono
stati l'integrazione delle tecnologie digitali e i servizi
pubblici digitali. Come negli anni scorsi, però, Bruxelles, "la
sfida principale è rappresentata dalla carenza di competenze
digitali": nonostante quanto messo in atto dal governo italiano,
infatti, "si tratta di misure che appaiono ancora insufficienti.
E queste lacune hanno conseguenze a cascata negativa su tutti
gli altri settori, ovvero banda larga mobile, utenti Internet,
servizi online, e-commerce e anche e-government.
L'Italia, a livello di connettività, si piazza al 26esimo
posto in Ue, in retrocessione di una posizione rispetto all'anno
scorso. Due sole le note positive del settore tlc: primo, "un
ulteriore significativo incremento della copertura della banda
larga veloce, che è passata dal 72% all'87%, superando dunque la
media Ue (80%)". Secondo, gli sviluppi sul mercato della fibra
ottica di nuova generazione, grazie all'arrivo di Open Fiber.
"Il mercato italiano - spiega Bruxelles - è caratterizzato da un
livello crescente di concorrenza basata sulle infrastrutture,
principalmente dovuto all'ingresso nel mercato di Oper Fiber, un
operatore non verticalmente integrato con un modello di business
'wholesale-only'". E quindi, continua il rapporto Ue, "grazie a
questo crescente livello di concorrenza infrastrutturale e a una
combinazione di investimenti a carattere sia privato che
pubblico, l'Italia sta registrando un significativo
miglioramento sul fronte dell'installazione di reti di accesso
in fibra ottica di nuova generazione, in conformità agli
obiettivi previsti dall'Agenda digitale della Commissione Ue".
Peggiorano ancora, invece, le competenze digitali degli
italiani, retrocedendo dal 24esimo al 25esimo posto: 69% gli
utenti internet contro l'81% Ue, in calo con appena il 2,6% di
specialisti delle nuove tecnologie e il 13,5% di laureati nel
settore scientifico. "L'Italia", sottolinea il rapporto Ue,
"manca ancora di una strategia globale dedicata alle competenze
digitali". Nessun progresso nemmeno sull'uso di Internet, dove
l'Italia resta penultima: in calo i lettori di giornali online
(ormai ultimi in Europa, 56%), bene su musica, video e giochi
(14esima), e fanalino di coda, anche se in leggero aumento, su
shopping online (salito al 44%), servizi bancari (43%) e
videochiamate (39%) e social network (61%). Meglio invece
sull'integrazione delle tecnologie digitali da parte delle
imprese, dove però l'Italia è scesa dalla 19esima alla 20esima
posizione, a fronte di imprese sopra la media Ue per soluzioni
di e-business ma flessione delle vendite online. Bruxelles
ritiene che quando tutti gli elementi del Piano Impresa 4.0
saranno operativi "è probabile che il processo di
digitalizzazione delle pmi proceda a un ritmo accelerato". Per
quanto riguarda l'e-government, invece, "l'Italia sta procedendo
lentamente", confermandosi al 19esimo posto, sebbene abbia fatto
un balzo in avanti sugli open data e l'e-health, dove è al di
sopra della media Ue posizionandosi ben ottava tra i virtuosi. I
servizi sono disponibili, anche se meno per le imprese, ma gli
italiani non li utilizzano (più basso numero di utenti nei 28).
(ANSA).
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Digitale:Italia non avanza, resta 25esima, fanalino coda Ue
Migliora banda larga veloce ma insufficienti competenze digitali