(ANSA) - BRUXELLES, 16 APR - Ci sono contatti in corso tra
Bruxelles e l'Italia sulla questione dei porti, così come con
altri Paesi Ue, per arrivare ad assicurare un trattamento
fiscale uguale per tutti. E' la posizione espressa con l'ANSA da
un portavoce della Commissione Ue sul rischio di procedura
d'infrazione che si profila sui canoni concessori per le
autorità portuarie italiane che potrebbero essere interpretati
come aiuti di stato illegali. "La Commissione Ue ha richiesto
informazioni e continua a valutare il funzionamento e la
tassazione dei porti negli stati membri per garantire una
concorrenza equa nel settore dei porti Ue", ha spiegato il
portavoce, sottolineando che "in questo contesto siamo in
contatto con le autorità nazionali rilevanti, inclusa l'Italia".
A luglio dell'anno scorso la Commissione aveva già chiesto a
Francia e Belgio di mettere fine alle esenzioni fiscali per i
loro porti, e lo stesso era avvenuto a gennaio 2016 per
l'Olanda, a cui era stato chiesto di abolire le esenzioni
dall'imposta sulle società per i suoi sei porti, non solo per le
imprese private ma anche per quelle pubbliche.
Secondo Bruxelles, infatti, le operazioni commerciali delle
infrastrutture portuali costituiscono un'attività commerciale a
tutti gli effetti e quindi le società pubbliche che svolgono
questo tipo di attività devono essere sottoposte all'imposta
societaria così come i privati. Queste attività, nel
ragionamento della Commissione, possono essere distinte da
quelle legate all'esercizio della gestione delle infrastrutture
per quanto riguarda le responsabilità essenziali come sicurezza,
sorveglianza o controllo del traffico, che del resto non
rientrano nelle norme Ue sugli aiuti di stato.(ANSA).
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Porti:Ue,in contatto con Italia e altri, tassazione sia equa
Tra 2016 e 2017 già stop esenzioni per Francia, Belgio e Olanda