(ANSA) - BRUXELLES, 20 DIC - La legge italiana del 2010 sulle
concessioni per il gioco d'azzardo è in linea con il diritto Ue
purché vengano rispettate determinate condizioni che spetta al
giudice nazionale valutare. E sembra essere questo il caso. E'
quanto ha stabilito la Corte di giustizia Ue in merito al
ricorso della società britannica Global Starnet Ltd, ossia l'ex
B Plus Giocolegale Ltd, concessionaria italiana per le slot
machines, che ha fatto causa dopo l'introduzione nel 2010 di una
nuova legge che imponeva condizioni meno buone rispetto alla
concessione vinta nel 2009.
Secondo i giudici Ue la legge italiana in questione "è
compatibile con il diritto dell'Unione purché sia giustificata
da obbiettivi costituenti motivi imperativi d'interesse generale
e imponga, per raggiungere tali obiettivi, il minor sacrificio
possibile dei diritti dei concessionari". E queste "devono
essere valutate dal giudice nazionale". In base all'analisi
della Corte le nuove condizioni "costituiscono un ostacolo alla
libertà di stabilimento" nella misura in cui "possono limitare i
ritorni sugli investimenti", ma queste risultano essere
giustificate da "motivi imperativi di interesse generale" oltre
ad essere proporzionate. Per Lussemburgo, infatti, "le
restrizioni introdotte dalla normativa italiana potrebbero
ritenersi giustificate dallo scopo di migliorare la solidità
economico-finanziaria dei concessionari e di rafforzarne
l'affidabilità e l'onorabilità, nonché dallo scopo di combattere
la criminalità". E "le disposizioni nazionali in questione
sembrano idonee" e "non paiono andare oltre quanto strettamente
necessario" a raggiungere questi scopi. La Corte esclude infine
che la legge del 2010 violi il principio di legittimo
affidamento dei concessionari, dato che c'è un periodo
transitorio prima della sua entrata in vigore.(ANSA).
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Corte Ue, ok a legge Italia su concessioni slot machines
Ma a certe condizioni che giudice nazionale deve valutare