(ANSA) - BRUXELLES, 14 SET - Nella messa a punto del nuovo
sistema dei dazi antidumping che si applicherà anche alla Cina e
su cui è in corso un difficile negoziato con Consiglio e
Europarlamento, "bisogna rispettare le regole del Wto". Sono i
paletti fissati dal vicepresidente della Commissione Ue per la
crescita Jyrki Katainen, nonostante la richiesta da parte degli
eurodeputati di non far pesare sulle imprese europee l'onere
della prova del dumping compiuto dalle imprese di Paesi terzi.
"E' vero che ci sono alcune questioni che preoccupano gli
eurodeputati" ma, ha sottolineato Katainen in un incontro con
alcuni giornalisti a cui l'ANSA ha partecipato, "in generale la
nostra proposta è basata sull'analisi legale delle opportunità
offerte dalle regole del Wto, quindi il nostro metodo di calcolo
deve essere compatibile con quello del Wto e non consente
qualsiasi cosa". Altrimenti a pagare saranno le stesse imprese,
una volta che si troveranno a perdere le cause davanti al Wto.
"Sarebbe facile mettere in piedi la soluzione perfetta che tiene
la strada per due settimane, ma poi ci troveremmo a perdere
davanti al Wto, e se il nostro metodo di calcolo è sbagliato
saranno le stesse imprese a dover pagare di tasca loro", per
questo, ha avvertito il vicepresidente della Commissione, "è
meglio avere un sistema che sia sostenibile e che protegga
realmente i nostri interessi invece di immaginare di poter
ottenere tutto quello che si vuole". Il prossimo round negoziale
tra Consiglio, Parlamento e Commissione, dopo il niente di fatto
di martedì, ha comunque assicurato Katainen, "mi aspetto avverrà
abbastanza presto, ma dobbiamo ancora chiarire alcune
questioni".
"Le questioni cui fa riferimento il vice presidente della
Commissione Europea Katainen non preoccupano solo i parlamentari
ma, preoccupano soprattutto le imprese e cittadini europei.
Abbiamo fatto troppo poco in passato per difenderci contro la
concorrenza sleale e la posizione del Parlamento Ue, ferma nel
sostenere di non far pesare l'onere della prova di un
comportamento scorretto sulle imprese europee, ha il pieno e
convinto sostegno dell'Italia". Così il ministro dello Sviluppo
Economico Carlo Calenda. Per questo "ci attendiamo che le
discussioni attualmente in corso a Bruxelles tra Parlamento
Consiglio e Commissione portino ad un netto miglioramento del
testo sul cosiddetto 'MES Cina'. Il nostro Paese, conducendo una
battaglia spesso di avanguardia, ha contribuito a migliorare,
rispetto ad una iniziale proposta inadeguata, la bozza di
Regolamento adottata dal Consiglio che tuttavia ancora non
risponde pienamente alle esigenze dell'industria e dei
lavoratori europei". In questo contesto "la posizione espressa
dal Parlamento Europeo con il suo voto - conclude il ministro -
appare certamente la più equilibrata e può contare sul pieno
sostegno dell'Italia".
"Katainen si metta l'animo in pace: il gruppo S&D non
accetterà mai di riconoscere alla Cina lo status di economia di
mercato. In ballo non ci sono oscure arguzie giuridiche ma il
futuro dell'industria europea".
Così il presidente dei Socialisti al Parlamento europeo,
Gianni Pittella, ha reagito alla posizione espressa oggi dal
commissario Ue alla crescita, Jyrki Katainen, sul nuovo sistema
antidumping destinato a tutelare le imprese europee da pratiche
di concorrenza sleale da parte di aziende cinesi e non solo.
"Sia altresì chiaro - ha aggiunto Pittella - che senza una
rigorosa metodologia antidumping, il negoziato in atto non si
concluderà. Il Parlamento europeo é unito e non arretrerà di un
millimetro".
L'ultimo round di trattative tra Parlamento, Consiglio e
Commissione Ue per trovare un compromesso sul testo delle nuove
norme antidumping si è concluso martedì scorso con un nulla di
fatto. Ora è in corso un braccio di ferro che vede l'Italia in
prima linea per arrivare a un testo che salvaguardi
sufficientemente gli interessi nazionali ed europei. (ANSA).
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Cina:paletti Katainen su nuovo antidumping Ue,scontro con Pe
Calenda, preoccupati. Pittella, pronti a mettere veto