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Brexit: allarme Acea, rischio aumento costi per settore auto

Difficile quantificare, ma tariffe potrebbero arrivare a 10%

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 27 APR - Il settore auto lancia l'allarme alla vigilia del vertice Ue che deve definire il mandato per negoziare la Brexit: con l'uscita della Gran Bretagna, i costi per l'automotive, un'industria altamente beneficiaria del mercato interno, potrebbero aumentare con un impatto sull'intera economia europea. "Oggi le industrie auto Ue e Gb sono strettamente integrate", e "qualsiasi cambiamento a questo livello d'integrazione avrà quasi sicuramente un impatto negativo", ha avvertito il segretario generale dell'Acea Erik Jonnaert. Oltre la metà delle auto e il 90% dei veicoli commerciali prodotti in Gran Bretagna sono infatti venduti nell'Ue, mentre 7 auto su 10 vendute in Gran Bretagna sono prodotte nell'Ue. Senza contare che ogni auto è composta da almeno 30mila pezzi, e ogni pezzo da almeno 30 componenti, che passano facilmente per processi produttivi e di assemblaggio in una quindicina di Paesi europei. Due sono quindi "i rischi principali" della Brexit, secondo Jonnaert: l'introduzione di dazi e le costose e lunghe procedure doganali di import-export, che mettono a rischio il modello produttivo del 'just-in-time'. Le tariffe per le macchine potrebbero arrivare al 10%, dal 10% al 22% per i veicoli commerciali e al 3-4% per la componentistica. Da qui la richiesta congiunta con il segretario generale Sigrid de Vries dell'Associazione europea della componentistica auto (Clepa), per "un accesso al mercato senza tariffe e ostacoli, così come un quadro regolamentatorio chiaro e stabile". (ANSA).

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