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Incidenti stradali: Ue, calati del 2% in 2016, in Italia -5%

25.500 morti e 135mila feriti gravi sulle strade europee

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 28 MAR - E' tornata a migliorare la sicurezza stradale in Europa, che ha registrato un calo del 2% di incidenti mortali nel 2016, anche se il numero di vittime resta elevato, con 25.500 morti e 135mila feriti gravi l'anno scorso. In Italia gli incidenti sono diminuiti del 5% su anno e del 21% tra il 2010 e il 2016. E' quanto emerge dalle ultime statistiche della Commissione Ue, presentate dalla commissaria ai trasporti Violeta Bulc in occasione della riunione ministeriale informale a Malta.

Il 2016, sottolinea Bruxelles, "segna il ritorno di una positiva tendenza al ribasso dopo due anni di stasi", con 600 morti in meno rispetto al 2015 e 6mila in meno rispetto al 2010.

La maggior parte degli incidenti Nel complesso, negli ultimi sei anni il numero delle vittime della strada nell'Ue si è ridotto del 19% ma, sebbene i dati siano positivi, l'attuale ritmo di riduzione degli incidenti stradali potrebbe essere insufficiente per centrare l'obiettivo di dimezzare il numero di vittime nell'arco di dieci anni. In base alle statistiche, infatti, "proprio oggi altre 70 persone moriranno sulle strade dell'Ue e un numero cinque volte più alto subirà ferite gravi", ha ammonito Bulc. Da qui il suo invito a "tutte le parti interessate a intensificare gli sforzi in modo da raggiungere l'obiettivo di dimezzare il numero delle vittime della strada tra il 2010 e il 2020".

I Paesi Ue con le strade più sicure e il tasso più basso di mortalità per milione di abitanti sono Svezia (27), Gran Bretagna (28), Olanda (33), Spagna e Danimarca (37), Germania (39) e Irlanda (40). La guida è più pericolosa, invece, in Bulgaria (99), Romania (97), Lettonia (80) e Polonia (79). La maggior parte degli incidenti nel 2016 è avvenuta sulle strade di campagna (55%), poi nelle aree urbane (37%) e solo l'8% sulle autostrade. Le vittime sono in maggioranza gli occupanti delle auto (46%), ma se sommati insieme pedoni (21%), ciclisti (8%) e motociclisti (14%), ovvero gli utenti più vulnerabili della strada, raggiungono quasi la stessa proporzione.(ANSA).

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