(ANSA) - BRUXELLES, 30 NOV - Le bollette dell'elettricità
italiane, sia per le imprese che per le famiglie, sono tra le
più care d'Europa, rispettivamente la prima e la terza più
salate. A pesare, per quasi i due terzi non è il costo
dell'energia in sé ma, soprattutto, imposte, oneri di sistema e
accesso alla rete. Le fasce più deboli italiane, però,
nonostante la loro spesa energetica sia proporzionalmente quasi
il doppio rispetto a quella delle fasce più agiate, sono tra
quelle su cui l'impatto dei prezzi resta tra i più bassi, sotto
la media Ue. E' quanto emerge dal rapporto della Commissione
europea sui prezzi dell'energia, che identifica per l'intera Ue
un trend di aumento dei prezzi al dettaglio per le famiglie
(+3,2% ogni anno tra 2008 e 2015) nonostante un calo di quelli
all'ingrosso, dovuto appunto, come nel caso italiano, non a un
aumento della componente energetica (calata del 15%) ma di
quella di tasse e tributi (salita da 28% a 38%) e, in parte, di
quella per la rete (+3,3% l'anno).
Per l'Italia, sul costo dell'elettricità per le famiglie pari
complessivamente a quasi 250 euro per megawattora, il costo
dell'energia è 100, mentre i restanti circa 150 euro sono
costituiti per un terzo (50 euro) dai costi di rete, e per due
terzi (quasi 100 euro) da tasse e Iva (circa 50 euro),
rinnovabili e cogenerazione (altri 50). A pagare di più delle
famiglie italiane, solo quelle danesi (oltre 300
euro/kilowattora) e tedesche (quasi 300). I nuclei famigliari
italiani a basso reddito, però, sebbene si trovi
proporzionalmente a pagare più del doppio di quelli ad alto
reddito (7,1% contro 3,2%), sono ancora tra i più 'fortunati'
d'Europa (al nono posto per impatto più basso) in quanto la
media Ue è dell'8,6% (contro il 4,3% per i più ricchi).
Sul fronte delle imprese, quelle italiane con quasi 150 euro
per megawattora sono quelle che pagano di più tra i 28 per
l'elettricità. Oltre la metà del prezzo è costituito dalla
componente non energetica (quella energetica è di 70 euro), pari
a quasi 80 euro, di cui quasi 20 per i costi di rete, e
rispettivamente circa 10 per tasse e imposte e 50 per
rinnovabili e cogenerazione. A livello Ue la tendenza mostra in
generale un aumento dei prezzi leggermente più contenuto
rispetto a quello sperimentato dalle famiglie, con un calo della
componente energetica del 2,8% l'anno tra 2008 e 2015, ma con un
aumento annuo del 3,2% dei costi di rete e soprattutto dal 12%
al 32% per tasse e tributi. Portando a pagare di fatto, nella
media Ue, le imprese 34 euro per megawattora e le famiglie
79.(ANSA).
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Elettricità: famiglie e imprese Italia bolletta più cara Ue
Rispettivamente prima e terza,ma tra impatti più bassi su poveri