(ANSA) - BRUXELLES, 14 LUG - La Corte europea ha bocciato la
proroga automatica decisa dall'Italia per le concessioni
demaniali marittime e lacustri fino al 31 dicembre 2020.
Riprendendo le conclusioni dell'avvocato generale di febbraio
scorso nelle cause che coinvolgono gestori sardi e la
Promoimpresa operante sul Lago di Garda, i giudici oggi hanno
sentenziato che il diritto dell'Unione è contrario alla proroga
automatica in assenza di gare, in particolare per le strutture
con "interesse transfrontaliero certo".
Con la sentenza di oggi, la Corte rileva che in punto di
diritto spetta ai giudici italiani verificare se le concessioni
italiane debbano essere oggetto di un numero limitato di
autorizzazione per via della scarsità delle risorse naturali,
che è la fattispecie in cui si applica l'articolo 12 della
direttiva servizi. In questo caso la Corte ha precisato che il
rilascio delle autorizzazioni per lo sfruttamento economico
delle spiagge "deve essere oggetto a una procedura di selezione
tra i potenziali candidati, che deve presentare tutte le
garanzie di imparzialità e trasparenza, in particolare
un'adeguata pubblicità". I giudici di Lussemburgo hanno quindi
rilevato che "la proroga automatica delle autorizzazioni non
consente di organizzare una siffatta procedura di selezione".
La Corte osserva che "certamente" l'articolo 12 consente agli
stati membri di "tenere conto di motivi imperativi di interesse
generale quali, in particolare, la necessità di tutelare il
legittimo affidamento dei titolari delle autorizzazioni in modo
che essi possano ammortizzare gli investimenti effettuati".
"Tuttavia - aggiungono i giudici - considerazioni di tal genere
non possono giustificare una proroga automatica, qualora al
momento del rilascio iniziale delle autorizzazioni non sia stata
organizzata alcuna procedura di selezione".
La Corte inoltre afferma che, nel caso in cui giudici
italiani dovessero ritenere la direttiva europea non applicabile
in certi casi specifici ma ci fosse un interesse
transfrontaliero (ad esempio per località di particolare pregio
turistico o nelle zone più vicine al confini terrestri della
penisola), la proroga automatica "costituisce una disparità di
trattamento a danno delle imprese con sede negli altri stati
membri e potenzialmente interessate". Quindi anche in questo
caso andranno organizzate gare per la concessione, aperte alla
concorrenza europea.
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Corte Ue boccia proroga concessioni balneari Italia
Rinnovi automatici senza gare contrari a diritto Unione