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Piano Juncker:Abete,puntare su finanziamenti piccole imprese

Abituarsi a rendimenti bassi. Bonafé, valorizzare potenzialità

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 17 NOV - Puntare ad aiutare le piccole imprese a finanziarsi, ed abituarsi a rendimenti più bassi rispetto al passato, adeguati al nuovo contesto internazionale.

Perché le riforme strutturali sono importanti ma senza investimenti non risolvono il problema né in Italia né in Europa. E' il messaggio del presidente della Febaf Luigi Abete al convegno su Piano Juncker e strategie d'investimento tenutosi all'Europarlamento con il gruppo interparlamentare sugli investimenti a lungo termine e la reindustrializzazione, di cui è vicepresidente l'europarlamentare Pd Simona Bonafé.

Il Piano Juncker, ha affermato Abete, ha fatto "passi avanti sia a livello normativo che delle piattaforme nazionali" per gli investimenti, è quindi "un bicchiere mezzo pieno" ma che "deve essere ben vigilato" in quanto, ha sottolineato Abete, gli investimenti che mobiliterà "devono essere aggiuntivi" e quindi avere un "rendimento positivo ma inferiore a quello normalmente finanziabile dal mercato". Per questo si deve prestare - sia in termini di Efsi e che fondi strutturali Ue - particolarmente attenzione al settore delle piccole imprese, che a differenza delle medie e micro "hanno più difficoltà" a finanziarsi per un "problema strutturale e non congiunturale che deriva dalla globalizzazione". In quest'ottica va quindi evitato, ha avvertito il presidente della Febaf, di cambiare le norme di finanziamento per le piccole imprese. Nel contesto attuale di zero-bassa inflazione e "crescita dolce" con un target del 2% e con le economie emergenti ormai stabilizzatesi, serve quindi un "passaggio culturale di tutti quanti, anche in Europa" che porti a considerare rendimenti dall'8 al 12% come un "buon investimento". Per questo, ha concluso Bonafé, "il Piano Juncker va valorizzato per le sue potenzialità" e creare un "clima amico degli investimenti".(ANSA).

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