(ANSA) - BRUXELLES, 21 LUG - L'Italia è il Paese Ue che paga
il prezzo maggiore per i danni causati nel settore
dell'abbigliamento dal fenomeno delle contraffazioni: abiti,
scarpe e accessori 'falsi' costano a produttori, distributori e
commercianti 4,5 miliardi in termini di minori ricavi e la
perdita di 50 mila posti di lavoro. E' quanto segnala Uami,
l'agenzia Ue per la proprietà intellettuale, secondo la quale il
danno complessivo per l'Unione è di 28 miliardi e di 363 mila
posti di lavoro in meno.
Lo studio realizzato dall' Ufficio per l'armonizzazione del
mercato interno Uami - che come 'accessori' ha preso in
considerazione prodotti quali cravatte, sciarpe, cinture,
cappelli e guanti, ma non le borse - stima che le vendite di
prodotti contraffatti nel settore dell' abbigliamento equivalga
a circa il 10% del giro d'affari complessivo annuo registrato
nei 28 Paesi dell'Ue.
L'agenzia Ue che gestisce tra l'altro l'osservatorio europeo
sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale e che ha
la sua base ad Alicante, in Spagna, ha valutato anche l'impatto
del fenomeno delle contraffazioni sull'indotto.
Dalla somma degli effetti negativi sugli operatori
'legittimi' e sulle attività ad essi collegate risulta quindi
che, per la sola Italia, il danno annuo in termini di minori
vendite raddoppia arrivando a sfiorare i nove miliardi di euro,
mentre in termini occupazionali si passa da 50 a 80 mila posti
di lavoro in meno. Nell'insieme dei 28 si arriva a minori
vendite per 43,3 miliardi e alla perdita di oltre mezzo milione
di posti di lavoro.
C'è poi, sottolinea Uami nel suo rapporto, l'effetto negativo
dei falsi sugli introiti fiscali e previdenziali, poichè
l'industria della contraffazione non paga nè le tasse sui
ricavi, nè l'Iva, nè tanto meno i contributi ai lavoratori in
nero: il tutto per circa otto miliardi di euro di entrate che
non arrivano nelle casse pubbliche europee.
In Italia il fenomeno ha le dimensioni maggiori rispetto agli
altri otto Paesi selezionato dall'indagine Uami per il loro
'peso specifico' nel campo dell'abbigliamento. In Spagna, che si
colloca alle spalle dell'Italia, gli effetti diretti delle
contraffazioni causano ogni anno minori vendite stimate in 4,1
miliardi che diventano 3,6 in Gran Bretagna, 3,53 in Germania,
3,52 in Francia, 953 milioni in in Grecia, 452 milioni in
Portogallo, 143 in Romania e 56 in Bulgaria.
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Abbigliamento: Italia al top in Ue per danni da falsi
Uami, mancati ricavi per 4,5 mld, 50 mila posti lavoro in meno