(ANSA) - BRUXELLES, 23 APR - E' lecito vietare la guida nel
paese in cui si commette un'infrazione anche se si può
continuare a guidare in quello del rilascio della patente. E'
quanto ha stabilito la Corte Ue, purché il divieto non sia
indefinito e rispetti il principio di proporzionalità.
La sentenza fa riferimento al caso di una donna austriaca
che, fermata a un controllo in Germania, è risultata positiva
alla cannabis. Le autorità tedesche hanno quindi deciso di
proibirle la guida sulle strade tedesche, sebbene la donna
dotata di patente austriaca possa continuare normalmente a
guidare in Austria.
Lussemburgo ha infatti concluso che "il titolare di una
patente di guida può vedersi rifiutare da un altro stato membro
il diritto di guidare nel territorio di tale stato dopo avervi
commesso un'infrazione stradale di natura tale da determinare la
sua inidoneità alla guida". Tuttavia, sottolinea la Corte, "tale
diritto non dev'essere negato indefinitamente e i requisiti
imposti per la sua riacquisizione devono rispettare il principio
di proporzionalità". E le misure tedesche sono "efficaci e
proporzionate", in quanto il divieto di guida è limitato a
cinque anni e può essere revocato prima presentando una perizia
medico-psichiatrica che certifichi l'astinenza da sostanze
stupefacenti per un anno.(ANSA).
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Sicurezza stradale:Corte Ue, sì divieto guida in altro paese
Ma non deve essere indefinito, rispettare proporzionalità