(ANSA) - BRUXELLES, 6 MAR - I droni sono ormai una realtà.
Presto cambieranno le nostre vite: non bisogna aver paura di
aprire i cieli europei, di abbracciare questa tecnologia che
segnerà il futuro di tutti. Ma l'Europa deve controllarne lo
sviluppo, garantire la sicurezza, la tutela dei diritti dei
singoli, come delle imprese, grandi e piccole, con regole e
tempi certi di applicazione. Questa, in sintesi, i punti
centrali della 'Dichiarazione di Riga sui droni civili', il
pacchetto di regole che Bruxelles punta a varare entro il 2016,
presentato oggi da Violeta Bulk, Commissario ai Trasporti.
SICUREZZA: Questi oggetti volanti, anche se non hanno
nessuno a bordo, non devono danneggiare nessuno né in cielo, né
in terra. Gli incidenti saranno inevitabili. Per cui servono
norme possibilmente internazionali, integrate al sistema
aeronautico, grazie alle quali è possibile identificare il
pilota o l'operatore di un drone. Si dovrà lavorare a una carta
d'identità elettronica per ogni drone, una sorta di 'targa' che
deve diventare un bene da assicurare come un qualsiasi altro
mezzo di trasporto. Quando un drone è utilizzato in spazio aereo
vietato o è utilizzato in modo non sicuro, o per scopi illeciti,
le autorità dovrebbero essere in grado di agire e tenere
l'operatore responsabile.
DIRITTI E PRIVACY: Queste macchine meravigliose sollevano
ovvie preoccupazioni perché in grado di intromettersi nella vita
privata dei cittadini, di raccogliere illegalmente dati o
informazioni. Tuttavia, la loro 'accettazione pubblica' diventa
un punto cruciale per lo sviluppo del mercato. Le autorità per
la protezione dei dati, sia nazionali che europee, devono quindi
sviluppare le linee guida e le procedure necessarie per
garantire il pieno rispetto delle norme di protezione dei dati
esistenti. Regole che devono essere applicate correttamente e
che devono fissare in modo chiaro ciò che è accettabile e ciò
che non lo è.
ACCESSO AL MERCATO: Le imprese hanno bisogno di sapere dove
la normativa sta andando, in tempi rapidi, in modo da essere in
grado di prendere decisioni più informate possibili, sui loro
investimenti. Le regole devono essere semplici per permettere
una piccola azienda, una start-up privata di avviare le
operazioni a basso rischio. Operazioni a rischio più elevato
devono essere soggette a regolamentazione o limitazioni via via
più severe. Anche le Pmi devono avere facile accesso a
informazioni che consentano loro di entrare nel mercato. Serve
anche un osservatorio europeo per monitorare e tenere traccia
del numero crescente di operazioni di droni in Europa e il
progresso dell'innovazione. Questo monitoraggio informerà il
processo decisionale nella definizione delle priorità per la
futura legislazione, contribuendo in tal modo le autorità di
regolamentazione di imparare dall'esperienza e verificare che le
regole siano adeguate allo scopo.
(ANSA).
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Entro 2016 regole Ue su droni per sicurezza e diritti
Commissione Ue, è tecnologia del futuro, ma serve controllo