(ANSA) - BRUXELLES, 26 FEB - Nuovo record di domande di
registrazione all'Ufficio europeo dei brevetti (Epo) che ha
visto un aumento del 3,1%, con l'Italia che per la prima volta
dal 2010 inverte il trend e torna a crescere dello 0,5%. Nel
complesso, l'Italia resta undicesima con il 2% delle richieste
totali, mentre perde una posizione per numero di brevetti per
milione di abitanti (59), scendendo dal 18esimo al 19esimo
posto. L'Italia resta sesta per brevetti concessi, ma con un
calo del 3,3%. E' la fotografia del rapporto annuale Epo.
Le domande di brevetti inoltrate all'Epo nel 2014 sono state
nel complesso 274mila, nuovo record al rialzo dopo il picco di
266mila del 2013, registrando così un ulteriore aumento del
3,1%. Sono invece in calo per la prima volta dal 2010 i brevetti
concessi, scesi del 3,1% a 64.613 ma pur sempre superiori
rispetto ai livelli del 2011.
Imprese e inventori italiani, invece, hanno presentato
4.684 richieste (pari a circa il 2% del totale) contro le 4.659
del 2013, "ribaltando così il trend negativo costituito dal calo
dei volumi" che nel 2013 era stato del 2,7% e allo stesso tempo
"consolidando la sua undicesima posizione tra i paesi che hanno
inoltrato una domanda di brevetto" all'Epo. I due terzi delle
domande all'Ufficio di Monaco provengono da fuori Europa, anche
se il numero di quelle dei membri Epo è rimasto stabile al 35%
del totale. La classifica dei paesi resta sostanzialmente
invariata, con gli Usa dominanti (26%) e in forte crescita
(+6,8%), poi Giappone (18%) ma in netto calo (-4,4%), Germania
(11%) leggermente in discesa (-0,8%), Cina (9%) in "crescita
spettacolare" (+18,2%), Corea del Sud (6%) ancora in aumento
(+2,3%), poi Francia (5%) e Olanda (35) in deciso aumento
(rispettivamente +4% e +9%), Svizzera (3%) ma in discesa
(-3,1%), infine Gran Bretagna e Svezia (sopra il 2%, meglio
dell'Italia), rispettivamente in marcata crescita (+4,8%) e
stabile.
Con 59 domande di brevetti europei ogni milione di abitanti,
l'Italia si è poi classificata diciannovesima, perdendo una
posizione rispetto al 2013, dietro gli Usa (quattordicesimi) e
davanti al Canada (ventesimi), "ma in ogni caso ben lontana
dalla media europea che vede 131 richieste ogni milione di
abitanti".
Le società italiane più attive nella richiesta di
brevetti (uniformemente distribuiti tra i vari settori, con
prevalenza di movimentazione 8%, trasporti e ingegneria civile
7%, macchine speciali, arredamento e tecnologie mediche 6%) sono
state la chimica Solvay (70), la petrolchimica Lyondellbasell
(51), la Pirelli e la specialista del packaging Tetra Laval
(entrambe 34), e poi Chiesi Farmaceutici (33). Nella 'top ten'
globale, invece, metà società sono Ue: leader ancora la coreana
Samsung (ma in calo del 10,3%), seguita dalle europee Philips
(+26%) e Siemens (+8,1%), quarta l'altra coreana Lg (-0,6%),
mentre schizza alla quinta posizione la cinese Huawei (+48,6%).
Tra le europee, scendono al sesto posto la Basf (-3%), e
all'ottavo la Bosch (-8,6%) mentre sale al nono la Ericsson
(+13,8%). Tra le americane, la Qualcomm al settimo posto
(+21,2%) e la Intel che schizza al decimo (+176,6%).(ANSA).
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Brevetti: nuovo record domande, primo aumento Italia da 2010
Dati Epo 2014, +0,5% ma resta 11esima con 2% totale