(ANSA) - BRUXELLES, 16 DIC - I progetti "finanziati dalla Ue
per gli aeroporti non assicurano sempre un impiego ottimale
delle risorse", così la Corte dei Conti Ue in una relazione che
prende in esame Italia (con gli scali di Alghero, Catania,
Comiso, Crotone e Napoli); Spagna; Grecia; Polonia e Estonia.
A livello generale emerge "la mancanza di un'adeguata
capacità di pianificazione e previsione, scali troppo vicini gli
uni agli altri, e progetti troppo grandi rispetto a numero di
aerei e passeggeri". Ma l'Italia, nonostante vari deficit
rilevati, ne esce "abbastanza bene", spiega il capo degli
auditor Luc T'Joen.
Il problema "cruciale" che viene segnalato come "fil rouge"
per l'Italia, tra i primi tre beneficiari dei fondi strutturali
per la realizzazione di infrastrutture aeroportuali (tra il 2000
ed il 2013), è "la mancanza di coordinamento per la connessione
ferroviaria". Difetto che peraltro era stato "rilevato in
passato anche con l'indagine sui porti marittimi".
Ma evidenzia T'Joen "le autorità italiane sembrano aver
compreso il problema" ed essere intenzionate ad intraprendere
delle azioni nel periodo 2014-2020.
Tra i cinque scali italiani presi in esame, Crotone è quello
a suscitare i maggiori dubbi. "Qui - spiega il magistrato
contabile - i soldi non sono stati spesi in modo saggio". I
fondi europei presi in considerazione per lo scalo calabrese
ammontano a 4,736 milioni di euro per lavori iniziati nel 2006 e
terminati nel 2011.
Le carenze, secondo quanto spiegato, dipendono in larga parte
dal fatto che c'è stata una certa indecisione da parte delle
autorità se puntare su Crotone o su Lamezia Terme, scalo
competitor diretto. (ANSA).
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Aeroporti: Corte Conti Ue, fondi non sempre usati bene
Italia tra esaminati con Comiso,Alghero,Catania,Crotone e Napoli