(ANSA) - BRUXELLES, 18 NOV - Da gennaio a settembre 2014 in
Italia c'è stato "qualche miglioramento" nei tempi di pagamento
della Pa verso le pmi fornitrici di beni e servizi, dove i
giorni sono scesi da 104 a 88. Restano però 179 per i pagamenti
nel settore dei lavori pubblici. Lo hanno spiegato i presidenti
di Confartigianato Giorgio Merletti e dell'Ance Paolo Buzzetti
in occasione dell'evento conclusivo della campagna anti-ritardi
dei pagamenti della Commissione Ue. "Restiamo distanti - hanno
sottolineato - dal termine dei 30 giorni" della direttiva Ue.
Dal sondaggio condotto da Confartigianato a settembre, emerge
che solo il 15% degli imprenditori sono stati pagati entro i
termini indicati dalla direttiva Ue, e di converso solo l'8% non
è ancora stato pagato. Sale però al 19% chi segnala
comportamenti anomali da parte della Pa, come la richiesta di
ritardare l'emissione delle fatture, la pretesa della loro
remissione o contestazioni pretestuose.
Gli enti pubblici più virtuosi sono le Asl, con 75 giorni
rispetto ai 106 di gennaio, mentre i comuni sono più lenti con
89 giorni contro i 104 di inizio anno. Al Sud, però, la
situazione è peggiore rispetto al Nord (79-81 giorni), dove la
Pa impiega 108 giorni per pagare contro i 122 di gennaio, mentre
è il Centro che ha visto il miglioramento maggiore passando da
117 giorni del 2013 a 96.
Secondo gli ultimi dati dell'Ance, invece, il settore delle
costruzioni resta più colpito, dove il 72% delle imprese è
ancora vittima del pagamento dei ritardi dei debiti da parte
delle pubbliche amministrazioni. Il tempo medio è infatti di sei
mesi, tre volte gli standard europei. Pur essendo cominciata una
lenta diminuzione dei tempi di pagamento dopo il picco di maggio
2013, questi restano comunque alti e, con questo ritmo,
arriveranno a rispettare i tempi Ue solo nel 2019. Solo l'8%
delle imprese viene pagato nei termini. Ci sono inoltre ancora
10 miliardi di arretrati da pagare, di cui 3-4 anteriori al
dicembre 2013, a fronte di circa 300 milioni stanziati nella
Legge di stabilità 2015.
"Con il Patto di stabilità interno noi siamo i più
penalizzati", ha spiegato Buzzetti, pur riconoscendo di aver
visto saldati 8 dei 19 miliardi di crediti accumulati dalle
imprese edili."Quel che è grave è che quando c'è stata
l'apertura della procedura d'infrazione Ue il governo ha fatto
un protocollo importante anche con noi costruttori per dire che
il problema va risolto, ma questo sta succedendo solo per gli
altri", ha accusato, chiedendo "una spinta Ue e del governo,
altrimenti le cose non migliorano". La decisione della
Commissione Ue di imporre un monitoraggio all'Italia è quindi
per Merletti "una soluzione giusta" e "una cosa estremamente
positiva". Non servono, però, nuovi provvedimenti, ma solo il
"far rispettare le leggi che ci sono". (ANSA).
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Debiti Pa: Confartigianato, pagamenti scendono a 88 giorni
Ma Ance avverte, restano a 179 per lavori pubblici