(ANSA) - ROMA, 17 NOV - "L'economia sociale è un'utopia
fattibile e sostenibile, non vogliamo tornare indietro, questa
conferenza è stata organizzata per liberare il potenziale
economico e sociale per riportare la crescita in Europa". Lo ha
detto il sottosegretario al lavoro, Luigi Bobba, intervenendo al
convegno "Unlocking the potential of social economy for Eu
growth" che si tiene fino a domani a Roma e organizzato
nell'ambito del semestre italiano di presidenza Ue.
Bobba ha poi sottolineato che "vogliamo attirare l'attenzione
di tutti su un settore importante" e ha ricordato che in Italia
è in discussione alla Camera una riforma del mondo del
volontariato che punta su una visione di insieme che valorizzi
le possibili sinergie tra le diverse associazioni superando la
concezione degli ultimi anni che ha visto iniziative riferite
solo a specifiche forme di organizzazione.
"Hollande, Renzi e gli altri capi di Stato che non sono
d'accordo con la dottrina del rigore devono essere più
coraggiosi e compatti: dobbiamo fare un'alleanza perché
l'austerità ha fallito e la strategia contraria può avere
successo". Lo ha detto l'economista francese Jean-Paul Fitoussi
aprendo i lavori del convegno dedicato all'economia sociale e
alla crescita Ue. Il convegno, con 190 speaker da 25 paesi,
durerà due giorni con diversi tavoli e 10 sessioni tematiche, e
alla fine produrrà un documento da presentare alla Commissione
europea per sviluppare una nuova politica sociale.
Fitoussi ha spiegato che le soluzioni ci sono già: "titolo
unico di debito, unione bancaria, elezione del presidente UE a
suffragio universale ma più che economica è una questione
politica". Per l'economista infatti se non si cambia direzione
ci aspetta la deflazione e un grande problema di democrazia
perché la gente non vede cambiamenti e vota partiti
euro-scettici. "Basta con la disoccupazione, l'Europa è
ricchissima e anche sulle regole di bilancio serve maggior
discrezionalità".(ANSA).
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Crisi: Bobba, economia sociale perché Ue torni a crescere
Fitoussi, Hollande e Renzi siano più coraggiosi