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L'impegno degli enti locali per la ricostruzione dell'Ucraina

Italiani in prima fila

Vitaliy Klitschko

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Sostegno sincero, forte e incondizionato ai colleghi rappresentanti locali e regionali ucraini e all'intera popolazione nella lotta alla tirannia e per i valori che tutti condividiamo". Così Vasco Alves Cordeiro, presidente del Comitato europeo delle Regioni, in conferenza stampa a margine della riunione del bureau oggi a Praga. Insieme a lui c'erano Ivan Bartos, vice Primo ministro della Repubblica Ceca, e Vitaliy Klitschko, sindaco di Kiev e presidente dell'Associazione delle città ucraine, il quale è stato ufficialmente accolto nel Comitato come membro onorario.

I partecipanti alla riunione hanno discusso di ricostruzione e delle conseguenze della guerra sui cittadini europei. "Dobbiamo lavorare rapidamente per assicurarci che l'inverno non metta a rischio la solidarietà europea. Regioni e città stanno facendo la loro parte e il loro ruolo va riconosciuto", ha detto Cordeiro. Klitschko si è detto "molto grato" e ha risposto: "L'Ucraina sta combattendo non solo per il suo stato e la sua libertà. Oggi difendiamo la stabilità e la pace in tutta Europa."

Presenti anche gli italiani. "L'Abruzzo può contribuire in maniera importante e significativa alla ricostruzione di Kiev e dell'Ucraina, in particolare per quanto riguarda gli edifici storici e i monumenti", ha detto Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo e presidente del gruppo Ecr al Comitato europeo delle regioni. Marsilio ha portato la solidarietà dell'Abruzzo e di Fratelli d'Italia all'integrità territoriale dell'Ucraina. Le regioni europee svolgeranno un ruolo chiave nella ricostruzione mettendo a disposizione le proprie conoscenze e il know-how necessario a far ripartire il paese "dopo l'ingiustificata invasione russa", ha dichiarato Marsilio.

A suggerire una proposta di gemellaggio il presidente del Consiglio nazionale dell'Anci, Enzo Bianco: "Ogni città europea, ogni città italiana, adotta una città ucraina e la aiuta a superare la difficoltà". Secondo Bianco, così si potrebbero fornire aiuti alimentari e medicinali, in seguito arrivare a "rimettere in piedi l'economia e le infrastrutture che sono state distrutte" e infine a "un cambiamento radicale" perché l'Ucraina sia "un paese nuovo che guarda al futuro".

E Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, ha aggiunto: "Le città d'Europa sono a disposizione per ricostruire l'Ucraina portando competenze e modalità operative che possano rimettere in piedi il paese alla fine della guerra". Ciambetti ha detto che "sicuramente ci sarà molto da fare quando la guerra finirà e io mi auguro finisca prima possibile e che le armi tacciono ed entrino in funzione le diplomazie".

Infine, secondo il governatore della Regione Piemonte nonché capo della delegazione italiana al Comitato delle Regioni, Alberto Cirio: "L'intervento sul caro energia è un intervento non più rimandabile, non più procrastinabile, anzi siamo già in ritardo, ritardo che il presidente Draghi aveva già segnalato nel marzo scorso alla Commissione europea". Da marzo, ha aggiunto Cirio, "l'Europa non ha ancora dato risposte concrete e il disaccoppiamento del costo dell'energia è sicuramente un segnale ma non è sufficiente". "È necessario intervenire direttamente con i fondi europei, con un nuovo Recovery, magari allentando quelle che sono le maglie stringenti dei fondi europei che attualmente sono in pancia alle regioni per far sì che noi possiamo dare queste risorse immediatamente alle nostre aziende, perché altrimenti rischiano di fallire, così come non possiamo permettere di fare trascorrere o intravedere un inverno così pesante alle nostre famiglie. Davvero è un momento delicato e l'Europa deve saper fare la sua parte".

A giugno il CdR ha lanciato l'Alleanza delle città e delle regioni per la ricostruzione dell'Ucraina, accogliendo la richiesta del presidente Volodymyr Zelensky e con il sostegno del presidente del Consiglio europeo e della Commissione europea.

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