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Zingaretti (Lazio), Obbligo vaccinale? Persuasione sia strada maestra

Su Roma aggiunge: costruiremo condizioni per devoluzione poteri

Nicola Zingaretti alla riunione del Comitato delle Regioni

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Vengo da una regione dove siamo ben oltre il 90% dei vaccinati e abbiamo quasi 700mila" prenotazioni "sulla terza dose", quindi "continuo a pensare che la persuasione sia la strada maestra".

Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti (Pse), a margine della plenaria del Comitato europeo delle regioni rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sull'obbligatorietà o meno dei vaccini.

"Nei novax c'è di tutto: chi è contro ideologicamente, c'è chi ha paura, c'è chi è ignorante. e "quindi continuo a credere nella persuasione e nelle scelte corrette fatte finora dal Governo Draghi di fare capire che chi non si vaccina è innanzitutto un privilegiato che si può permettere il lusso di non vaccinarsi perché si sono vaccinati gli altri".

Zingaretti si è detto convinto che la persuasione sia la strada migliore per convincere più persone a fare il vaccino. "Anche perché l'obbligo vaccinale non è di semplice attuazione anche nei piccoli numeri".

"Fare un green pass rafforzato che nega la possibilità di frequentare luoghi pubblici è una forma molto dura ma che io condivido al mille per mille come indirizzo verso il vaccino".

A un'altra domanda, Zingaretti ha detto: "Mi auguro che ci sia anche una legge nazionale, ma comunque con Roma, insieme, costruiremo le condizioni per una devoluzione di poteri regionali che vuol dire semplificare".

"Sono presidente del Lazio da nove anni, da sempre difendiamo Roma, abbiamo provato anche in questi anni con una devoluzione dei poteri."

Zingaretti ha fatto l'esempio delle pratiche urbanistiche. "Definiremo la quota entro la quale Roma potrà fare da sola. Chiederò anche allo Stato di riunirsi affinché il Tevere abbia un'unica autorità e non le tantissime che ci sono oggi. Su tanti provvedimenti di carattere ambientale, penso che sotto una certa soglia Roma possa fare da sola. Così come apriremo un tavolo con i comuni capoluogo, sempre all'insegna del decentramento delle funzioni."

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