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Regioni Ue, servono misure più concrete contro l'odio per Lgbtq

Bianchi, consigliere Varese (Lega), 'Ue ha cose più urgenti'

Regioni Ue, servono misure più concrete contro l'odio per Lgbtq

Redazione Ansa

BRUXELLES - Servono misure concrete volte a prevenire e combattere odio e violenze verso le persone Lgbtq. È il parere dell'irlandese Kate Feeney (Renew Europe) sulla nuova strategia Ue per la parità, discusso e adottato giovedì in bozza dalla commissione per la Politica sociale (Sedec) del Comitato delle Regioni.

Feeney chiede misure ancora più drastiche e l'intensificazione del dialogo, nonché l'applicazione del diritto di famiglia transfrontaliero per le famiglie arcobaleno. "La lotta alla disuguaglianza nell'Ue è una responsabilità condivisa che richiede un'azione a tutti i livelli di governance" e "le autorità locali possono inviare un segnale positivo alle loro comunità Lgbtq mostrando coraggio nello stabilire ambiziose politiche", ha aggiunto la relatrice dell'opinione.

Tra gli interventi quello di Matteo Bianchi (Lega), vicepresidente della stessa Sedec e consigliere comunale di Morazzone (Varese), convinto che "non sia assolutamente prerogativa dell'Ue" quella di "promuovere teorie di genere".

Secondo Bianchi "il matrimonio è di competenza degli Stati membri e l'Ue ha cose più urgenti da fare, come combattere la pandemia Covid". "Credo - ha aggiunto Bianchi - che l'Ue dovrebbe essere ideologicamente neutra" e "non debba diventare una zona di libertà solo per le persone Lgbtq, ma per ogni cittadino, indipendentemente dalla loro religione, credo o origine etnica".

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