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Scontro in delegazione Regioni a Bruxelles, sinistra boicotta lavori

Polemiche su elezione capo delegazione Italia. La replica di Lega-FI-FdI, volevano imporre un nome

Ue: scontro in delegazione regioni, sinistra boicotta lavori

Redazione Ansa

BRUXELLES - "A nulla sono valsi i tentativi di mediazione, né sono state accettate proposte di riflessione. Ora ci auguriamo che la stagione della divisione abbia durata breve. Sino ad allora non parteciperemo ai lavori della delegazione". Così in una nota congiunta i membri italiani del Partito socialista europeo commentano lo scontro andato in scena ieri sera durante la prima riunione della delegazione nel nuovo mandato 2020-25. Prima che venisse eletto a capo della delegazione il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti (che fra due anni e mezzo dovrebbe passare il testimone al governatore del Piemonte Alberto Cirio), il centrosinistra ha lasciato l'aula per protesta.

"Ci siamo trovati di fronte a una proposta chiusa e a una decisione assunta unilateralmente da una parte della delegazione (quella che ha posizioni antieuropee e sovraniste, purtroppo avallata passivamente dai moderati di centrodestra) che ha voluto introdurre il concetto di maggioranza e minoranza - recita la nota - Con questa impostazione si tradisce lo spirito che da sempre ha orientato il lavoro nel Cdr: realizzare una sintesi dove gli interessi nazionali prevalgano sulle posizioni politiche dei singoli partiti". 

"Il centrosinistra, che non aveva i voti, voleva imporre il suo candidato. Altro che mediazione, altro che riflessione. A Roma governano senza voti e lo stesso volevano fare con noi", hanno replicato a stretto giro con una nota congiunta i rappresentanti di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia (che a Bruxelles appartengono ai gruppi Ppe ed Ecr).

Dai membri italiani del Partito socialista europeo è arrivata "la reiterata e continua richiesta dell'indicazione di Enzo Bianco alla guida della delegazione", di cui ne è il capo delegazione uscente. "Il quadro politico italiano è profondamente mutato - continua la nota - anche se continuano a far finta di nulla. Chi non la pensa come loro è sistematicamente bollato come antieuropeista, sovranista, populista ovviamente con accenti negativi e con intenti sprezzanti insinuando l'idea che il centrodestra non sia legittimato né attendibile in genere nel governare e nel guidare una delegazione così importante come quella che siede nel Comitato delle Regioni per l'Italia".

 

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