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Marini, difendiamo la politica di coesione e lavoriamo insieme

Convegno a Perugia su sviluppo urbano e nuova programmazione

Catiuscia Marini - fonte: PES CdR

Redazione Ansa

PERUGIA  - "Nella nuova programmazione europea dobbiamo difendere la politica di coesione, strumento principe dell'Europa per lo sviluppo delle regioni e delle città, rafforzandone la funzione e la dimensione territoriale. In una fase in cui più elevato rispetto al passato è il rischio di una rinazionalizzazione, è di particolare importanza l'apporto tecnico e scientifico che oggi ci giunge da esperti e professionisti, ai quali chiediamo di lavorare insieme alla costruzione delle ipotesi dei Programmi operativi regionali in cui declineremo obiettivi e strumenti, progettando e pensando al futuro che vogliamo". Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.

La presidente è intervenuta questa mattina, a Palazzo Cesaroni, a Perugia, al convegno nazionale organizzato dalla Regione Umbria e dall'Inu-Istituto nazionale di Urbanistica Umbria, con il patrocinio di Anci Umbria, su "Sviluppo territoriale e urbano e pianificazione urbanistica. Proposte per la programmazione europea 2021-2027". "La discussione sulla politica di coesione post 2020 è entrata nel vivo - ha detto la presidente Marini, che coordina la Commissione Affari europei e internazionali della Conferenza delle Regioni ed è stata inoltre, quale presidente del Gruppo Pse, relatrice del parere sulle proposte di regolamento approvato all'unanimità dal Comitato europeo delle Regioni - e c'è bisogno anche del dibattito tecnico e scientifico per dare valore a una programmazione che richiede sforzo di visione, competenze, costruzioni di reti, pianificazione. Cominciamo a costruire ora una programmazione che verrà attuata fra qualche anno e questo determina dei limiti, come abbiamo verificato con la programmazione 2007/2013 che ha dovuto fare i conti con una crisi generale e le difficoltà per riorientare gli interventi già programmati, ma possiamo allo stesso tempo trarre vantaggio da quanto abbiamo fatto in questi anni grazie ai fondi comunitari".

 

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