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Sindaca di Danzica, combattiamo l'odio in Polonia

Eletta dopo assassinio Adamowicz, simbolo opposizione al governo

Sindaca di Danzica, combattiamo l'odio in Polonia

Redazione Ansa

BRUXELLES - Quando parla ha un tono pacato ma la voce ferma, consapevole di non essere solo la sindaca della sesta città più grande del Paese, ma anche il simbolo dell'opposizione al governo polacco, un esecutivo che "non rispetta l'indipendenza della giustizia e lo stato di diritto". Aleksandra Dulkiewicz, 39 anni, è diventata prima cittadina di Danzica appena due settimane fa, ma la sua presenza era tra le più attese all'ottavo Summit delle regioni e delle città europee, svoltosi questa settimana a Bucarest. La domanda che tutti le hanno posto è come si fa a diventare sindaco in circostanze come quelle che ha vissuto la sua città, dove il primo cittadino Pawel Adamowicz - di cui lei era il vice - è stato assassinato mentre partecipava a un evento di beneficenza. Il "signor sindaco", come lo chiama sempre quando ne parla, "è stato primo cittadino per 20 anni, e prima per 8 anni membro del consiglio comunale", spiega. "La città è ancora rattristata. Ciò che posso vedere però è che siamo più attenti, più aperti. Questa settimana ho mandato una lettera ai leader dell'opposizione per sederci insieme e parlare. Vedremo se qualcosa cambierà".

"Da tre anni a questa parte, da quando cioè il partito Diritto e giustizia è andato al governo, i leader locali polacchi hanno assunto un ruolo simbolico sempre più grande", racconta Dulkiewicz, perché nella Polonia di oggi "i sindaci non si occupano solo di strade e scuole, ma sono leader di una forte protesta contro il governo centrale, lottano per valori importanti, e per l'Unione europea".

Cresciuta politicamente nel partito Piattaforma civica del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, Dulkiewicz non vuole però essere definita una ribelle. "Combattiamo per le anime dei polacchi - puntualizza - perché in Polonia quest'anno non abbiamo solo le elezioni europee a maggio ma anche, in autunno, quelle nazionali per rinnovare il parlamento". E il problema principale è la lotta alla disinformazione, alle notizie false disseminate ad arte sui social media, e all'incitamento all'odio. "I media pubblici, che non fanno più un servizio pubblico perché non sono oggettivi, mostravano 'il signor sindaco' come un grande nemico del popolo. Una cosa ovviamente falsa", racconta. "L'atmosfera verso le elezioni europee non è buona. Le autorità consentono l'incitamento all'odio. Per questo dobbiamo cercare di guardarci di più negli occhi: tutto diventa più facile quando si vede nel prossimo semplicemente un essere umano".

 

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