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Libia: una startup fa rivivere gli abiti della tradizione

A coppia fratelli premio Arlem per imprenditoria giovanile

Il progetto vincitore - immagine tratta dal video di presentazione

Redazione Ansa

SIVIGLIA - Attualizzare gli abiti della tradizione per far rivivere la cultura popolare attraverso uno stile moderno adatto alla vita di tutti i giorni, non solo alle occasioni formali. È ciò che fanno dal 2016 i fratelli Ali (27 anni) e Najwa (25) Shukri, che anche grazie al sostegno della città di Tripoli hanno creato la startup 'Zimni Jdeed', insignita a Siviglia del premio per l'imprenditoria giovanile assegnato per la prima volta dall'Arlem (Assemblea regionale e locale euromediterranea).

Nata in un contesto difficile come quello libico, la piccola azienda è riuscita a crescere in tre anni e oggi conta 8 dipendenti e numerose collaborazioni esterne per poter soddisfare gli ordini che arrivano da tutto il mondo, dalla Germania al Canada. "Vogliamo far rinascere gli abiti della nostra ricchissima tradizione", spiega Ali, CEO di 'Zimni Jdeed', "quando abbiamo cominciato con i primi prototipi abbiamo temuto che la gente li avrebbe rifiutati, invece abbiamo fin da subito raccolto un grande supporto". "Ci sono molte donne imprenditrici in Libia", continua la sorella Najwa, presidente della startup, "anche se a volte dobbiamo fronteggiare difficoltà tecniche come la mancanza di elettricità per giornate intere, cosa che ci costringe a produrre molto lentamente". "Il loro è un modello esemplare di spirito imprenditoriale, e siamo convinti che abbiano meritato il premio e che possano essere un esempio per molti giovani", ha commentato il sindaco di Tripoli Abdulrauf Beitelmal.

 

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