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Regioni Ue ricordano Megalizzi e Adamowicz, vittime dell'odio

Serve giro di vite contro incitamento a violenza anche su web

Il ricordo del sindaco di Danzica Pawel Bogdan Adamowicz - fonte: CdR

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Profondamente sconvolto e rattristato", il Comitato europeo delle Regioni (CdR) si stringe attorno alla famiglia dell'ex sindaco di Danzica, Pawel Adamowicz, morto il 14 gennaio dopo essere stato pugnalato a un evento di beneficenza, e a quella del reporter italiano Antonio Megalizzi e del suo collega Barto Pedro Orent-Niedzielski, colpiti a morte durante l'attentato di Strasburgo dell'11 dicembre. E chiede un giro di vite Ue contro i discorsi di incitamento all'odio veicolati dai social network, per evitare che eventi tragici come questi possano ripetersi. Cominciata con un minuto di silenzio in onore del politico polacco e dei giovani giornalisti, la plenaria del CdR ha reso omaggio al suo membro deceduto ospitando una delegazione della città di Danzica guidata dal fratello di Adamowicz.

 

 

 

"Profonda preoccupazione per l'aumento dei discorsi di incitamento all'odio" è stata poi espressa dall'assemblea attraverso una risoluzione approvata all'unanimità. Il CdR ha invitato "tutti i livelli di governo ad adottare misure di prevenzione e protezione dei cittadini", esortando anche l'insieme dei social network "ad assumersi la responsabilità collettiva di promuovere e favorire la libertà di espressione e contrastare l'incitamento all'odio", adottando "strumenti efficaci per porre fine all'anonimato e bloccare gli account falsi". Un punto, quest'ultimo, approvato anche grazie a un emendamento del governatore del Molise, Donato Toma, firmato da diversi membri italiani.

 

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