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Fondi Ue: fonti, corsa contro tempo su obiettivi spesa Italia

51 programmi sotto esame su obiettivi spesa a fine anno

Berlaymont, commissione Ue, commissione europea - fonte: EC

Redazione Ansa

BRUXELLES - La preoccupazione che c'era all'inizio dell'anno sul ritardo dell'Italia nella spesa dei fondi europei si è attenuata. La situazione è in continua evoluzione, spiegano fonti europee, il clima è da corsa contro il tempo, ma non c'è allarme, in vista della scadenza del 31 dicembre 2018, per il raggiungimento degli obiettivi di spesa intermedi dei fondi strutturali Ue per i Programmi operativi 2014-2020. A passare sotto la lente degli esperti Ue, dal 31 dicembre prossimo saranno 51 programmi italiani. Secondo quanto si apprende, la rendicontazione della spesa delle regioni italiane è fluida: alcune riusciranno a centrare l'obiettivo di spesa solo poco prima della fine dell'anno, mentre altre, tra cui il Veneto, hanno previsioni più positive. 

 

Ad oggi, inoltre, la Commissione non ha ancora ricevuto richieste dalle regioni italiane di aumentare il tasso di co-finanziamento Ue per alcuni programmi (fino a un massimo dell'80%, mentre oggi oscilla tra il 50 e il 75%). Le valutazioni delle Regioni della Penisola per chiedere l'aumento del co-finanziamento Ue e scongiurare la perdita di risorse europee sono ancora in corso e c'è tempo fino al 15 ottobre per fare richiesta. Nelle scorse settimane, Roma aveva chiesto a Bruxelles la possibilità di rivedere il tasso di co-finanziamento, senza specificare per quali programmi, così da diminuire la quota di spesa nazionale. Una strategia che tuttavia potrebbe non incidere sull'obiettivo di spesa intermedio del 2018, e che potrebbe avere ricadute sul programma, ridimensionandolo, perché anche a fronte di un aumento di cofinanziamento europeo, l'ammontare dell' investimento Ue non cambia, col solo effetto di ridurre la quota nazionale di risorse.

 

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