BRUXELLES - Comincia la battaglia in difesa della politica di coesione europea, il cui futuro è minacciato da nuove priorità politiche e tagli di bilancio dovuti alla Brexit. Nasce ufficialmente l'Alleanza degli enti locali e regionali per garantire la sopravvivenza del principale strumento d'investimento dell'Unione, che nel periodo 2014-2020 vale oltre 630 mld di euro tra fondi Ue e co-finanziamento nazionale, di cui 72,6 per l'Italia. Serve uno strumento "forte", ma non per questo immobile e uguale a se stesso anche dopo il 2020, ha spiegato il presidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR), Karl-Heinz Lambertz.
Il quale ha sottolineato la necessità di "fare alcuni cambiamenti": un unico set di strumenti a disposizione degli amministratori, più complementarietà fra fondi e strumenti finanziari, la revisione del sistema di allocazione dei fondi attraverso nuovi indicatori diversi dal Pil, e una profonda semplificazione. "La politica di coesione funziona", ha ribadito la commissaria Ue alle Politiche regionali, Corina Cretu, che ha partecipato, insieme a centinaia di rappresentanti locali europei, al lancio dell'iniziativa promossa da CdR, dal Comitato economico e sociale e dalle principali associazioni delle città e regioni Ue, tra cui il Consiglio dei comuni e delle regioni d'Europa (Ccre) e la Conferenza delle regioni periferiche marittime d'Europa (Crpm). Il lancio dell'Alleanza è stata anche l'occasione per dare il via alla 'Settimana europea delle regioni e delle città', che fino a giovedì animerà Bruxelles con convegni, workshop e dibattiti.
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