BRUXELLES - La commissione Sviluppo regionale del Parlamento europeo chiede alla Commissione Ue un taglio netto alla burocrazia della politica di coesione, con una semplificazione delle procedure e delle regole che possa ridurre i ritardi dei progetti finanziati dai Fondi strutturali e d'investimento (Esi). La commissione europarlamentare ha infatti approvato a larghissima maggioranza (33 sì, 1 no, 3 astensioni) una risoluzione non legislativa in cui chiede all'esecutivo comunitario di preparare, entro il primo trimestre del 2017, un "piano per l'accelerazione della coesione", "per ridurre le disparità fra regioni Ue stimolando la crescita e la creazione di posti di lavoro".
L'obiettivo è anche quello di riuscire a combinare meglio i fondi Esi con quelli privati del Piano Juncker, "in modo da affrontare l'attuale carenza di investimenti e semplificare le regole sugli aiuti di Stato". Gli eurodeputati domandano anche che diventi pienamente operativo lo strumento di gestione 'e-Cohesion', ideato per mantenere i pagamenti in linea con gli sviluppi sul terreno e avere dati sempre aggiornati sui progetti in corso.
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