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Toscana, accoglienza migranti si adatti a sistema sanità

Bugli a Comitato Regioni Ue, modello diffuso è unico possibile

Toscana, accoglienza migranti si adatti a sistema sanità

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Non è il sistema sanitario che si adatta all'accoglienza ma è il sistema dell'accoglienza che si adatta alla normalità del sistema sanitario". È questa la filosofia seguita dalla Regione Toscana che l'assessore con delega all'immigrazione, Vittorio Bugli, ha esposto oggi a Bruxelles durante un incontro sull'integrazione dei migranti presso il Comitato europeo delle regioni.

 

Bugli ha illustrato ai colleghi europei il modello toscano, "l'unico" possibile, con un'attenzione particolare all'assistenza sanitaria dei richiedenti asilo. "È dal 2011 che, pur non avendo competenze dirette come Regione, abbiamo imposto alle prefetture un modello di accoglienza diffusa - ha spiegato - oggi abbiamo circa 12mila migranti in 800 strutture", con "una media di 15 richiedenti asilo per struttura", che "sono nuclei piccoli distribuiti su tutto il territorio", simili a delle "famiglie", e "anche dal punto di vista della salute" gestibili secondo lo stesso principio.

 

Quando i richiedenti asilo arrivano in Toscana ricevono un tesserino temporaneo d'iscrizione al servizio sanitario regionale, "essendo la salute un diritto universale", ha precisato Bugli, così si evitano "complicazioni" al servizio sanitario, che può assistere i migranti a livello locale. "È ovvio che questa materia ha bisogno anche di un supporto", ha continuato, per questo la Regione ha istituito un Centro di salute globale (Csg), che coordina i rapporti con le aziende sanitarie e tutti gli altri soggetti coinvolti sui temi inerenti alla salute dei migranti. "Non abbiamo tempo e dobbiamo passare da un atteggiamento passivo a uno attivo, credo che l'Europa abbia ancora molto da fare su questo percorso" ha ammonito l'assessore regionale.

 

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