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Fondi Ue: Chiamparino, troppa rigidità in politiche coesione

Presidente Piemonte a Bruxelles, 'no a finanziamenti a pioggia'

Sergio Chiamparino

Redazione Ansa

BRUXELLES - La politica di coesione europea è fondamentale per l'intero progetto dell'Unione, ma alcuni suoi aspetti vanno migliorati: occorre alleggerire la burocrazia, ridiscutere il patto di stabilità e concentrarsi su progetti strategici. Questa la tesi del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, oggi nelle sede di Bruxelles del Comitato europeo delle Regioni per partecipare all'iniziativa promossa dal presidente della Bassa Austria, Erwin Proll, per riaffermare la continuità delle politiche di coesione dopo il 2020.

 

Nel rivedere le politiche europee "credo si debba partire dalla crisi che oggi attraversa l'Europa. Non nascondere che c'è una profonda crisi prima di tutto sociale, che ha al centro la questione del lavoro per i giovani", ha spiegato Chiamparino. In questo quadro, ha continuato "credo che le politiche di coesione regionale rappresentino uno dei centri della sfida che sta davanti all'Europa, perché parlano di politiche sociali", "di innovazione", e si sviluppano a livello regionale, "che è quello più vicino ai cittadini". Tuttavia, non tutte le esperienze legate alla coesione "sono positive", ha ammonito il presidente del Piemonte, "dobbiamo sapere che le politiche richiedono cambiamenti significativi nelle modalità procedurali con cui sono gestite. C'è troppa burocrazia e complessità amministrativa, troppa rigidità. Il mondo è flessibile e le cose avvengono in tempi estremamente più ridotti rispetto al passato".

 

"Dobbiamo poi ridiscutere le questioni sul patto di stabilità europeo - ha concluso - rischiamo di non poter usare risorse perché quello che è dato con mano destra è impedito con la sinistra", e infine "concentrarci di più su progetti strategici, evitare quindi la distribuzione a pioggia dei finanziamenti per i progetti".

 

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