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Migranti: Cattaneo, serve approccio realistico e umano a crisi

Di ritorno da missione Grecia con Comitato regioni Ue

Raffaele Cattaneo al Comitato delle Regioni © CoR

Redazione Ansa

BRUXELLES - La crisi dei migranti non può essere risolta da Bruxelles, serve "il contributo degli enti locali" e il coinvolgimento delle Ong e della società civile, ma anche un approccio più "realistico e umano" alla questione. Tornando in Italia dopo una missione sull'isola greca di Chios, Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio di Regione Lombardia, traccia un bilancio dell'esperienza appena conclusa. L'iniziativa organizzata dal Comitato europeo delle Regioni (CdR), alla quale Cattaneo ha partecipato in qualità di presidente della commissione per la Politica di coesione territoriale e bilancio (Coter), ha permesso ai delegati di visitare "due campi profughi, più un terzo più piccolo". "Questi campi hanno sei mesi di vita e sono un primo tentativo di risposta" all'emergenza, spiega all'ANSA il presidente del Consiglio regionale, ma la "situazione più a rischio" è rappresentata dalla presenza di "un centinaio di minori non accompagnati".

 

"Noi abbiamo proposto che i minori vengano affidati a delle famiglie anziché alle istituzioni, come accade oggi", aggiunge Cattaneo, secondo il quale per dare una svolta alla situazione servirebbe "accelerare le procedure", per fare in modo che il soggiorno nei campi di accoglienza duri solamente alcuni giorni, compensare gli enti territoriali che hanno subito perdite in settori come il turismo attraverso il Fondo di solidarietà dell'Unione europea, e prevedere un contributo a sostegno delle politiche sui migranti degli enti locali nella revisione del piano finanziario pluriennale europeo. Visite come quella appena conclusa servono a rendersi conto "che dietro numeri e statistiche sull'immigrazione ci sono volti concreti - conclude il presidente della Coter - non è il primo campo che visito, ma è il primo all'estero. Parlare di immigrazione avendo in mente le famiglie che ho visto in questi giorni, i bambini che razzolavano nel campo cercando di divertirsi come potevano, consente di guardare al fenomeno in maniera più realistica e umana. Sarebbe utile che tutti i politici che discutono molto di immigrazione facessero questa esperienza".

 

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