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Terrorismo: allerta 'fighter' di ritorno in Ue da Siria-Iraq

Bianco, la grossa partita contro la radicalizzazione è l'integrazione

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Si prevede che entro un anno" l'Isis "in Siria e in Iraq sia del tutto distrutta" grazie all'azione dell'Alleanza. "I fighters europei torneranno" nell'Unione. Dobbiamo essere pronti a gestirli", lo ha detto il coordinatore europeo anti-terrorismo Gilles de Kerchove alla sessione plenaria del Comitato delle Regioni Ue (CdR), indicando questa come una delle principali sfide che i territori si troveranno ad affrontare. Il coordinatore europeo ha evidenziato il ruolo di regioni e enti locali nella lotta alla radicalizzazione, mettendo in guardia rispetto ad organizzazioni come quelle salafite che tentano "di reclutare i profughi siriani disillusi". L'invito è anche a lavorare a misure creative che favoriscano l'integrazione.

Intanto i leader politici di regioni e enti locali, con un parere presentato dal sindaco della cittadina belga Mechelen Bart Somers (Be-Alde), raccomandano maggiori investimenti nelle politiche per la prevenzione della radicalizzazione, e sollecitano le autorità europee e nazionali ad intensificare gli sforzi per individuare e prevenire le cause del fenomeno, la sue evoluzioni ed i fattori di influenza.

De Kerchove, che ha espresso il suo gradimento al parere, ha insistito sulle politiche locali per evitare "che giovani già radicalizzati compiano atrocità come quelle di Parigi e Bruxelles. Le comunità locali sono nella migliore posizione per capire i fattori locali che potrebbero rendere le idee radicali attraenti, e per affrontarli", ha sottolineato.

Secondo il sindaco di Catania Enzo Bianco, capo della delegazione italiana al CdR, "la grossa partita è quella dell'integrazione. Questo vale anche per le città del centro e nord Europa, dove si è manifestato con più violenza il fenomeno del terrorismo legato alla seconda generazione di immigrati e dove i temi delle periferie e dell'emarginazione fanno sentire quel carico d'odio, terreno fertile per il terrorismo".

Per Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale della Lombardia e della commissione coesione territoriale (Coter) del CdR occorre "sviluppare una rete anche a livello locale e regionale per la lotta al fondamentalismo".(ANSA).

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